di Francesca Venturi
Bruxelles - "Molti punti in agenda, poche decisioni da prendere". Sono le parole con cui un alto funzionario comunitario ha sintetizzato il programma della riunione dei 19 ministri delle Finanze dell'Eurozona in programma per domani a Bruxelles. Come tutti i mesi, la riunione dell'Eurogruppo precederà di un giorno quella dell'Ecofin, allargata ai 28 ministri dell'Unione europea. L'Italia sarà rappresentata dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. In entrambi i casi, si tratta di appuntamenti a prevalente contenuto tecnico, ma lunedì la Commissione (rappresentata all'Eurogruppo da Pierre Moscovici) "illustrerà brevemente" come procede la sua valutazione dei documenti programmatici di bilancio nazionali per il 2017, per completare la quale attende le "Previsioni economiche" che saranno diffuse mercoledì 9. All'ordine del giorno dell'Eurogruppo, gli sviluppi dell'Unione bancaria, con una relazione della presidente del consiglio di sorveglianza della Bce Daniele Nouy sulle attività del meccanismo unico di supervisione bancaria e un'informativa sulle attività del Meccanismo di risoluzione unica, attivo dal gennaio 2015. Ci sarà poi una discussione tematica sulla crescita e l'occupazione, un punto della situazione sul programma di aiuti internazionali alla Grecia e sul percorso seguito da Cipro e Spagna dopo la fine dei programmi rispettivi. E', infine, attesa una relazione di Commissione e Bce sulla situazione economica legata alla bassa inflazione.
Martedì l'Ecofin sarà preceduto da una riunione dei 28 ministri con i colleghi dell'Efta, l'Associazione europea di libero scambio, centrata sulla Brexit. Il Regno Unito, uscendo dall'Ue, potrebbe infatti entrare a far parte dell'Efta per restare nell'area di libero scambio, ma questo potrebbe ulteriormente complicare i negoziati di uscita. Durante la riunione del Consiglio vero e proprio, invece, si parlerà innanzitutto di fiscalità per le imprese, dopo la proposta della Commissione di istituire una base imponibile unica a partire dai 750 milioni di fatturato. All'ordine del giorno anche vari altri punti legati alla lotta all'evasione e all'elusione fiscale, una delle priorità della Commissione Juncker. Ci sarà poi un aggiornamento sulle regole di governance economica europee, in particolare sul semestre europeo e i documenti programmatici di bilancio, un punto sull'Iva per le transazioni transfrontaliere, uno sulle sfide delle politiche della salute per la sostenibilità dei conti pubblici. Nessuna discussione e' invece prevista sull'"output gap", l'indicatore che indica la differenza fra Pil potenziale e Pil effettivo di un paese molto importante per il calcolo del deficit strutturale: come ricorda il funzionario comunitario, il mese scorso e' stato deciso di utilizzare, durante un periodo di prova di due anni, un approccio piu' critico, per arrivare l'anno prossimo a una valutazione piu' realistica in una questione particolarmente complessa. (AGI)