L’azienda automobilistica tedesca Daimler, gruppo che comprende il marchio di lusso Mercedes, è sotto la lente di ingrandimento degli investigatori statunitensi. Il sospetto è che potrebbe aver usato un software per barare sui test per le emissioni dei veicoli diesel, secondo quanto rivelato dal quotidiano tedesco Bild am Sonntag. La notizia arriva a quasi due anni dall’inizio dell’inchiesta, avviata nel 2016, in seguito allo scandalo Volkswagen.
Fonti confidenziali del giornale riferiscono di un documento nel quale si indica che un software, installato sui veicoli diesel Daimler, disattiverebbe il sistema di controllo emissioni dopo 26 chilometri di marcia. Un altro software potrebbe essere in grado “consentire al sistema di pulizia delle emissioni di riconoscere se la macchina è in fase di test basandosi sul tipo di velocità o accelerazione”, secondo quanto riportato da Reuters.
Software may have helped Daimler pass U.S. emissions tests: report https://t.co/0tqDJaBeT6 pic.twitter.com/sxTpOelP7U
— Reuters Top News (@Reuters) February 18, 2018
I software in grado di capire se il veicolo è in fase di test e di modificare il comportamento della macchina sono chiamati “defeat device”: nel 2015 la Volkwagen aveva dovuto ammettere di aver installato questo tipo di software su 580 mila veicoli destinati al mercato americano. Le emissioni delle automobili interessate arrivavano fino a superare di quaranta volte i termini legali, per poi risultare idonee durante i test. Negli Stati Uniti questo tipo di software è illegale, a meno che non ci sia un’esplicita autorizzazione per poterlo utilizzare.
Nel 2016, sulla scia del caso Volkswagen, il New York Times aveva dato notizia dell’inizio degli accertamenti sui veicoli diesel prodotti da Daimler. Questi tuttavia sono circa il 3% delle automobili vendute da Mercedes negli Stati Uniti, il che spiega il minore impatto dell’inchiesta sull’opinione pubblica.
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