Il giorno dopo il lancio in orbita della “Model 3”, l’azienda automobilistica Tesla ha pubblicato il rapporto sull’ultimo quarto del 2017, nel quale annuncia di aver perso 675,4 milioni di dollari. Record negativo dunque per l’azienda di Elon Musk, che fatica a soddisfare gli obiettivi per l’ultimo modello targato Tesla, la Model 3, e deve rendere conto del ritardo ai circa 400mila acquirenti che hanno versato ciascuno una caparra di mille dollari per entrare nella lista delle prevendite.
“Il lancio del Model 3 ha dimostrato la difficoltà di prevedere con precisione specifiche velocità di produzione in momenti specifici. Ciò che possiamo dire con sicurezza è che stiamo approntando delle strategie volte a eliminare le strozzature nella catena, e stiamo potenziando le linee per la produzione delle batterie, dove abbiamo avuto significativi rallentamenti”, si legge nel rapporto pubblicato da Tesla giovedì scorso nel quale si tirano le somme dell’ultimo quarto del 2017.
La produzione del Model 3, berlina elettrica in catalogo da giugno dell’anno scorso, ha raggiunto nel periodo ottobre-dicembre le 2425 unità prodotte, insufficienti a soddisfare la lista d’attesa per questo modello. Ma l’azienda ha rassicurato clienti e azionisti che le nuove strategie messe in campo “dovrebbero comportare un aumento significativo del ritmo di produzione nel primo e nel secondo trimestre del 2018" nei quali, spera Musk, sarà possibile raggiungere la quota di 2500 macchine per settimana entro marzo e 5mila unità per settimana entro fine giugno.
“Per essere efficienti e mettere a regime ciò che abbiamo imparato - sottolinea il rapporto - abbiamo intenzione di aumentare la nostra capacità per raggiungere l’obiettivo di diecimila unità alla settimana per il Model 3, non appena avremo raggiunto la quota cinquemila”.
Segno positivo per le altre automobili del marchio: alla chiusura dei conti del 2017, Tesla ha consegnato 101.312 unità tra le Model S e le Model X SUV, segnando una crescita della produzione del 33% rispetto al 2016 e superando le previsioni di inizio anno. In una lettera agli azionisti, Elon Musk si mostra fiducioso che “il 2018 sarà un anno di svolta per Tesla: sarà l’anno in cui crediamo di poter raggiungere la parità sui costi”. Durante il quarto trimestre Tesla ha aperto 12 nuovi negozi e aree di servizio, che portano a un totale di 330 località coperte in tutto il mondo nell’arco dell’anno.
A gennaio il visionario fondatore di Tesla - e della compagnia aerospaziale Space X, che ha appena lanciato nello spazio il più grande razzo mai costruito, con a bordo l’ultimo modello targato Tesla - aveva annunciato la decisione che lavorerà per l’azienda senza alcun compenso per i prossimi dieci anni. All’imprenditore, 46 anni, spetterà un bonus di 55 miliardi di dollari se riuscirà a portare la capitalizzazione di Tesla a 650 miliardi di dollari (un aumento del 1000%) entro il 2028.
Tesla, Australia to turn 50,000 homes into #power generators https://t.co/ng7C2wc06C
— Phys.org (@physorg_com) February 4, 2018
Intanto prosegue il successo degli accumulatori di energia prodotti da Tesla e utilizzati per favorire l’impiego di energie rinnovabili: lo Stato dell’Australia Meridionale ha annunciato un piano per dotare oltre 50 mila unità abitative di pannelli solari e accumulatori Tesla Powerall, che insieme formeranno la più grande centrale elettrica del mondo. Il progetto, iniziato con l’installazione degli impianti su circa mille case “pilota”, prevede l’impiego di pannelli solari da 5 chilowatt (kW) e una batteria Tesla Powerwall 2 da 13,5 chilowattora (kWh), installati gratuitamente e finanziati attraverso la vendita di elettricità. Secondo le previsioni, il costo dell’energia per famiglia diminuirà di 300 dollari australiani (190 euro) l’anno.