È di quattro morti e una decina di feriti il bilancio dell'esplosione di un ordigno al passaggio di un pullman di turisti nella zona delle piramidi di Giza, alle porte del Cairo. Le vittime sono tre turisti vietnamiti e la guida del gruppo, di nazionalità egiziana; ma sono rimasti feriti anche altri 10 turisti e l'autista del pullmino. L'ordigno di fattura artigianale era stato piazzato vicino a un muro lungo Mariyutiya Street, nel distretto di Haram, vicino alle Piramidi.
L'esplosione è avvenuta al passaggio del mezzo nel tardo pomeriggio, ora locale. I turisti vietnamiti si recavano alle piramidi per vedere lo spettacolo di luci e musica che si tiene tutte le notti al monumento. Secondo il governo, il pullmino era uscito, per cause non ancora chiarite e senza avvisare le autorità, dalla traiettoria decisa dal ministero dell'Interno.
Il turismo nel mirino
L'Egitto da tempo combatte contro la piaga del terrorismo: gli attacchi nel nord del Sinai contro le postazioni governative e i militari sono frequenti, così come gli attentati contro i cristiani copti. Nel mirino anche i turisti che affollano la zona del Mar Rosso: nel luglio 2017, 3 stranieri furono uccisi a coltellate a Hurghada, mentre nel 2015 l'Isis rivendicò l'attentato che fece precipitare l'aereo con a bordo 224 turisti russi, sul Sinai, poco dopo il decollo da Sharm el-Sheik. La fase di incertezza e l'instabilità politica innescata dalla rivolta popolare del 2011, che mise fine al regime di Hosni Mubarak, ha pesato notevolmente sul settore turistico. Negli ultimi mesi c'è stata una ripresa (8,2 milioni di visitatori nel 2017), ma il Paese è ancora lontano dai 14,7 milioni di turisti del 2010.