Dopo aver raggiunto il 40% di popolarità a gennaio, complice la crescita apparentemente inarrestabile di Wall Street (che da allora ha subito una decisa correzione), l'indice di 'gradimento' di Donald Trump è crollato al suo minimo, il 35%. Lo riferisce la Cnn citando un sondaggio condotto da SSRS secondo il quale il giudizio su Trump è stato condizionato dalla serie di scandali alla Casa Bianca, tra cui i casi di due suoi consiglieri stretti costretti a dimettersi per violenze sulle mogli.
Il 35% di popolarità è un record negativo assoluto rispetto ai suoi predecessori. È di 12 punti più in basso rispetto al dato peggiore prima di Trump, il 47%. Primato che era stato - dopo 11 mesi alla casa Bianca - sia del repubblicano e alla fine popolarissimo Ronald Reagan, nel 1982, che del democratico e sempre impopolare Jimmy Carter, all'inizio del 1978.
Il sondaggio passa poi a valutare la posizione di Trump sulle armi - dopo la strage del 14 febbraio che ha visto un 19enne massacrare, con un fucile d'assalto legalmente acquistato, 17 persone e ferirne 14 in un liceo in Florida - e la maggioranza degli americani, il 54%, la boccia mentre solo un terzo condivide il suo punto di vista. Posizione ribadita ieri su Twitter, secondo il quale per impedire massacri nelle scuole la risposta non è ridurre il numero di armi negli Usa (ce ne sono 357 milioni, più dei 317 milioni di americani) ma "armare insegnanti e bidelli, addestrati e pagare loro un bonus".
Trump ha toccato il 'minimo' anche tra i 'suoi' sostenitori repubblicani, anche se il calo è stato del tutto irrilevante dal punto di vista statistico: un solo punto, dall'81 all'80%. Gli elettori del Grand Old Party (Gop) si confermano dunque entusiasti-acritici di Trump tanto che solo il 13% disapprova il suo operato. E a conferma di come la figura del presidente spacchi l'America in due tra i democratici solo il 5% lo apprezza mentre tra gli indipendenti la sua non impopolaritàà sale al 35%.