La prima regola del Sourdough Saloon di Dawson, cittadina di circa 2 mila abitanti situata nell'estremo nord del Canada, alla confluenza dei fiumi Klondike e Yukon, è bere il Sourtoe Cocktail. La seconda regola del Sourdough Saloon è toccare il dito con le labbra; solo così si riuscirà ad ottenere una membership card e un attestato che prova che siete persone “capaci di quasi qualsiasi cosa”.
Già, perché se avrete il fegato di bere un whiskey (in zona amano molto lo Yukon Jack, con forti sentori di miele) con un vero dito umano mummificato dentro, allora la tessera di questo club ve la siete proprio meritati. Si, un dito umano, gentilmente offerto da chi li perde a causa del freddo glaciale di quella zona, e sono tanti, talmente tanti che non mancano mai.
È così che è nata la leggenda: pare che due fratelli corridori, Louie e Otto Linken, intorno agli anni ’20, furono colti da una terribile tempesta di neve. Louie sfortunatamente immerge un piede in una pozzanghera di acqua gelata che gli congela le dita; suo fratello Otto, per evitare che il piede vada in cancrena, decide di amputargli le dita e conservarle in una boccia di rum.
Molti anni dopo, siamo agli inizi degli anni ’70, un barman di nome Dick Stevenson, mentre pulisce lo scantinato del proprio bar, ritrova quella boccia con le dita dentro e decide di celebrare l’avvenimento inventandosi questo bizzarro cocktail. Oggi Dick Stevenson, storico barman del Sourdough, noto in zona con il soprannome di Captain Dick, come annuncia The Guardian, è morto e ha deciso di lasciare in eredità le sue dita proprio al bar dietro cui bancone ha servito tutta la vita, affinché finissero in un whiskey baciato da tutte quelle persone che percorrono ore di strada per provare l’ebbrezza.
Quasi 100 mila sono finora gli iscritti al suddetto club e se andate a cercare il locale su Tripadvisor noterete il 23% delle recensioni che lo giudicano “molto buono”, il restante 77% “eccellente”, ovvero il massimo. La ricetta è molto semplice: in un bicchiere di whiskey, meglio se particolarmente dolce per bilanciare la salinità data dalla mummificazione, immergere un dito. Punto.
Un rito, più che un cocktail, nonostante c’è chi è pronto a giurare che sia anche particolarmente saporito. Tant’è che il Sourdough ora è costretto a stare molto attento al furto delle dita mummificate, ne ha subiti diversi negli ultimi anni, la proprietà ha imposto una multa di quasi 2 mila euro a chi prova a portarsi a casa il cimelio.
Nick Griffiths, un ex militare della marina inglese appassionato di atletica, durante l'ultramaratona artica dello Yukon al quale ha partecipato, ha riportato un congelamento del piede sinistro ed è stato costretto all’amputazione di un dito del piede; una volta avvenuto il taglio non c’ha pensato due volte: ha messo il dito dentro un barattolo pieno di alcool e lo ha subito inviato al Sourdough Saloon con la speranza, come dichiarato alla BBC, di poter tornare in quel bar a bere un Sourtoe Cocktail con dentro il proprio dito.