Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, a Istanbul per incontri con il governo turco, ha auspicato che in Libia si arrivi a un cessate il fuoco che permetta anche di fissare la data per la conferenza di Berlino, e ha chiesto nel Paese cessino le interferenze straniere.
"Credo che la questione libica abbia un problema più grande (delle interferenze turche ndr): le interferenze in generale", ha spiegato il titolare della Farnesina a margine di un colloquio con il collega turco, Mevlut Cavusoglu.
"Questa è diventata una guerra in cui ci sono un sacco di Paesi che interferiscono", ha osservato Di Maio, "il nostro obiettivo è raggiungere la pace e per raggiungere la pace serve un cessate il fuoco e serve una data immediatamente per la conferenza di Berlino, perché è una conferenza che mette intorno al tavolo tutti i Paesi che hanno interferenze per quanto riguarda la guerra civile in Libia".
"L'instabilità crea terrorismo"
L'Italia vuole un "dialogo con tutti i Paesi che hanno un'influenza in Libia per trovare una soluzione", ha sottolineato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a margine dell'incontro con l'omologo turco, "stasera, il significato di questo incontro è che è importante dialogare con tutti, coltivare un rapporto con tutti i soggetti che possono avere un'influenza sulla questione libica e trovare una soluzione tutti insieme".
"Siamo d'accordo ad aprire un tavolo tecnico con la Turchia, ma anche con la Russia perché in questo momento, partner come gli Stati Uniti e Paesi importanti come Russia, Egitto e Turchia, sono fondamentali per trovare una soluzione in Libia", ha spiegato il titolare della Farnesina. "La Libia ci interessa più di tutti gli altri Paesi perché è a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste", ha detto Di Maio, "non c'e oggi solo un problema di immigrazione, ma c'è anche un rischio terrorismo, perché l'instabilità crea terrorismo".