Negli Stati Uniti la prima operazione sotto copertura a livello nazionale nel dark web ha portato all’arresto di 35 rivenditori abusivi di droga e armi. A darne l’annuncio il 27 giugno è stato il Dipartimento di giustizia americano, secondo il quale sono state sequestrate “massicce quantità di narcotici illegali”, più di cento armi “tra cui pistole, fucili d’assalto e un lanciagranate”, denaro e lingotti d’oro per il valore di 3,6 milioni di dollari e criptovalute per un “valore approssimativo di venti milioni di dollari”. Il dark web è una rete informatica accessibile tramite l’utilizzo di specifici software, all’interno della quale gli utenti possono godere di un alto livello di anonimato.
Nascosti tra i trafficanti, gli agenti di cinque diverse agenzie federali si sono finti criminali dediti al riciclaggio di denaro sporco per individuare i venditori di merci illegali nascosti nella rete. Il dark web (letteralmente rete oscura) è un sistema che garantisce l’anonimato di chi lo utilizza, ma la sua efficacia in un mercato clandestino equivale a quella dell’anello più debole della catena.
Così, con una serie di transazioni in criptovalute, gli agenti sono riusciti ad acquisire sufficienti informazioni da rompere il muro dell’anonimato garantito da questa tecnologia. L’operazione, durata oltre un anno, ha portato anche al sequestro di dispositivi per il mining di criptovalute, strumenti informatici, sigillatori per il sottovuoto e quindici presse per il confezionamento di pillole.
“I criminali che pensano di essere al sicuro su dark web sono in errore”, ha detto il sostituto procuratore generale Rosenstein. “Possiamo scoprire le loro reti e siamo determinati a consegnarli alla giustizia. Oggi abbiamo arrestato più di 35 presunti venditori del dark web. Abbiamo sequestrato le loro armi, le loro droghe e 23,6 milioni di dollari dei loro guadagni illeciti. Questo lavoro a livello nazionale ridurrà la fornitura di farmaci letali come il fentanil che stanno uccidendo un numero senza precedenti di americani”.
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Il 20 luglio del 2017, un’operazione di polizia condotta da autorità statunitensi e olandesi aveva portato alla chiusura di due delle più grandi piazze virtuali anonime: AlphaBay e Hansa Market. Al tempo AlphaBay era il più grande mercato criminale presente su piazza e contava 40 mila venditori e più di 200 mila acquirenti. Anche qui le merci più quotate erano documenti falsi, armi e soprattutto droga. Alcuni degli stupefacenti disponibili sui Dnms (darknet markets) sono di produzione domestica, sintetizzati o coltivati nello scantinato di casa e direttamente commercializzati in rete. Ma molti altri, soprattutto per quanto riguarda le sostanze chimiche, sono prodotti in Cina, Vietnam e Taiwan, da cui vengono spediti via mare per entrare in Europa attraverso i porti europei, come riportato dalla Stampa.
Secondo i dati forniti dalle autorità, solo su AlphaBay, al momento della chiusura del sito le voci di vendita di stupefacenti erano 250 mila. Un’offerta enorme, se si pensa a quanto è complesso il meccanismo di acquisto e vendita. Ma su AlphaBay era possibile acquistare anche armi e software di spionaggio. Sono molto comuni in questi ambienti gli hacker che mettono a disposizione le loro abilità per attaccare un bersaglio, ma anche sedicenti killer che si offrono, dietro lauti pagamenti, di eliminare fisicamente i target indicati, salvo poi rivelarsi quasi sempre delle truffe.