Cos'è il Daca, il programma per i 'sognatori' americani cancellato da Trump
Cos'è il Daca, il programma per i 'sognatori' americani cancellato da Trump
Il sogno è finito. Il presidente Donald Trump ha abrogato il piano di tutele per i "dreamers", i giovani clandestini portati negli Stati uniti da bambini, dando al Congresso 6 mesi di tempo per trovare una soluzione legislativa per gli 800.000 "sognatori" coinvolti. Una scelta "crudele ed autolesionista", ha tuonato l'ex presidente Barack Obama, rompendo il silenzio istituzionale per difendere il suo 'Deferred Action for Childhood Arrivals' (Daca), in vigore dal 2012 per garantire ai 'dreamers' permessi di residenza e di lavoro. "Questi sognatori sono americani nei loro cuori, nelle loro menti e in ogni altro senso tranne che uno: sulla carta", ha osservato Obama, rivendicando la scelta di far uscire dall'ombra "giovani talentuosi, motivati e patriottici" che non conoscono altro Paese se non gli Stati Uniti d'America e "che non hanno fatto nulla di male".
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Cos'è il Daca, il programm per i 'sognatori' americani che Trump vuole abolire

Il programma Daca prevede permessi biennali e qualora scadano entro il termine del prossimo 5 marzo saranno rinnovabili un'ultima volta entro il 5 ottobre mentre non saranno accettate nuove domande di legalizzazione. "Non guardo con favore alla punizione di bambini, molti dei quali ora sono adulti. Ma dobbiamo anche riconoscere che siamo una nazione di opportunità perchè siamo uno stato di diritto", ha twittato il presidente che ha preferito affidare l'ufficializzazione della decisione al suo ministro di Giustizia, Jeff Sessions. La Casa Bianca ha definito la scelta del presidente "combattuta" ma "responsabile" perchè il Daca è "incostituzionale" e non si può "governare con il cuore". Trump vuole "un riforma dell'immigrazione responsabile", ha spiegato la portavoce Sarah Huckabee Sanders, dichiarandosi fiduciosa sul fatto che il Congresso "farà il suo lavoro".

Zuckerberg: "Crudele. Un giorno triste per l'America"

E se 'dreamers' ed attivisti sono scesi in piazza a Washington, New York e Denver, contro la decisione di abrogare le tutele, sui social media si è levato un coro di proteste. Durissimo, in particolare, l'affondo di Mark Zuckerberg, patron di Facebook, che ha definito quello odierno "un giorno triste per l'America" alle prese con una decisione "particolarmente crudele". Contro Trump anche le altre big della Silicon Valley, da Apple a Microsoft, pronte a difendere pure legalmente i loro dipendenti "dreamers". Lo scorso giugno l'amministrazione aveva cancellato un simile programma voluto da Obama nel 2014 per estendere le tutele del Daca a circa 5 milioni di persone, legalizzando i genitori senza documenti di cittadini americani o di residenti legali.
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