Se il presidente statunitense Donald Trump avesse previsto questo putiferio probabilmente sarebbe stato più prudente nell’affrontare la questione del Daca, la misura straordinaria – e provvisoria - voluta da Barack Obama per tutelare i figli degli immigrati portati illegalmente negli Stati Uniti. Fatto sta che, con un parziale dietrofront, il Presidente ha annunciato che darà al Congresso sei mesi per regolarizzare la legge, al termine dei quali la rivedrà con la sua amministrazione. Dal momento in cui il Procuratore Generale Jeff Sessions ha annunciato di voler abolire il programma che tutela i figli di immigrati irregolari, i DREAMers, sono scoppiate proteste ovunque.
Scheda: Cos'è il Daca, il programma per i 'sognatori' che Trump vuole cancellare
Dopotutto già da luglio il Congresso si era attivato per dare vita a una nuova legge bipartisan che tutelasse gli immigrati arrivati negli Stati Uniti prima di compiere sedici anni. L’idea, spalleggiata dal repubblicano Lindsay Graham e dal democratico Dick Durbin, era di garantire agli irregolari arrivati negli States per seguire le famiglie la possibilità di evitare la deportazione, spesso in paesi da cui provengono solo formalmente ma in cui non hanno mai vissuto, e consentire loro di trovare un lavoro regolare e chiedere la cittadinanza.
In risposta alle critiche ricevute, la Casa Bianca ha risposto che la scelta del presidente è stata "combattuta" ma "responsabile" perché il Daca è "incostituzionale" e non si può "governare con il cuore". Ma se è il cuore a portare migliaia di persone in piazza per difendere gli 800mila ragazzi che proprio grazie al Daca possono studiare e lavorare, è difficile capire come la ragion di Stato possa giustificare la sospensione di questo diritto acquisito di cui gode appena lo 0,2% della popolazione.
Con il recente annuncio di Trump ora la palla passa al Congresso, che ha sei mesi per passare una nuova legge sull’immigrazione che risolva il problema. Ma contando che complessivamente i lavoratori sotto il Daca contribuiscono per 30,5 miliardi di dollari al prodotto interno lordo nazionale, di cui 11,6 miliardi solo in California (fonte Center for American Progress), c’è da aspettarsi che il Congresso subirà forti pressioni nei prossimi mesi.
1. Quando è nato
Inaugurato dall’amministrazione Obama il 15 giugno del 2012, il Daca fa sì che chi è entrato illegalmente negli Stati Uniti da bambino non debba affrontare la deportazione per due anni, alla fine dei quali può fare richiesta per un permesso speciale per lavoro o studio.
2. Quanti ne beneficiano
Sono circa 800mila (0,2% della popolazione statunitense) gli immigrati che hanno ottenuto la protezione del Daca tra il 2012 e il 2017. L’anno in cui ci sono state più registrazioni, secondo l’ufficio dell’immigrazione statunitense è stato il 2013 con 470.521 permessi rilasciati. Nel 2016 (ultimo dato disponibile) le domande approvate sono state 52.882.
3. L'età dei richiedenti
Gli immigrati che hanno richiesto il Daca sono tutti giovani: 260.800 hanno meno di 19 anni. Tra i 20 e i 24 anni sono 169.000, tra i 25 e i 29 sono 74.600 e sopra i 30 sono 10.500.
4. Da dove vengono
La maggioranza delle persone a cui è stato riconosciuto il Daca vengono dal Messico (618.342), da El Salvador (28.371) e dal Guatemala (19.792).
5. Cosa fanno
Secondo il Center for American Progress, il 76% di chi ha ricevuto il Daca ha un lavoro stabile, il 20% frequenta gli studi e il 45% sono impegnati sia nello studio che in un mestiere. Dei lavoratori che hanno ottenuto il Daca, il 45% ha dichiarato che il loro stipendio è aumentato, da una media di $11,92 per ora a $17,29.