Un appello alla "fiducia e all'unità" del suo partito per scongiurare la debacle elettorale e districarsi in mezzo ai mille fronti aperti: il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, leader storico della Csu - la gamba bavarese della Cdu di Angela Merkel - ha aperto il congresso straordinario del suo partito, ieri a Monaco, incitandolo a mostrare in queste ultime quattro settimane di campagna elettorale (in Baviera si vota il 14 ottobre) "ottimismo e non paura, unità e non polemica, impegno e non comodità".
E di ottimismo hanno davvero bisogno sia Seehofer che la sua Csu: il ministro è sotto attacco per la sua difesa a oltranza del capo degli 007 tedeschi Hans-Georg Maassen, accusato di eccessiva morbidezza verso l'estrema destra e di rapporti non proprio chiari con l'Afd, deve fare i conti con sondaggi impietosi che vedono la Csu crollare al 35%, laddove cinque anni fa con il 47,7% conquistò la maggioranza assoluta nel suo Land, e deve vedersela finanche con il suo omologo italiano Matteo Salvini che lo tiene sulla corda sull'accordo sui migranti.
Sul caso Maassen, gli alleati di governo della Spd sono sulle barricate: se il presidente del servizio segreto interno BfV rimarrà al suo posto, per l'ostinazione di Seehofer, non escludono la caduta della Grosse Koalition. E allora la sua performance al congresso di Monaco sembra quasi un atto disperato: "Se ci impegneremo tutti, la Csu avrà un ottimo risultato il 14 ottobre", ha esclamato il ministro ai delegati. "Aspettando, lagnandosi e facendo la parte di chi la sa lunga nessuno ha mai ottenuto un successo", ha aggiunto il leader. Per concludere, tra gli applausi: "Scuotete la popolazione, chiedendole: alzatevi, se siete dalla parte della Baviera".
Ottimismo ostentato anche dal governatore bavarese Markus Soeder, che addirittura pensa ad un'inversione del trend nei favori degli elettori: "I sondaggi finora non sono stati positivi, ma ci offrono la possibilità di svegliarci. Siamo noi l'ultimo partito di popolo".
Un governo senza la Csu?
Le ultime rilevazioni, oltre al continuo calo della Csu, mostrano una grande crescita dell'ultradestra di Afd e un ottimo posizionamento dei Verdi. Qualcuno, facendo due conti, ipotizza persino un governo bavarese senza la Csu, che equivarrebbe ad un vero e proprio terremoto politico. Non a caso sia Seehofer che gli altri big della Csu in questi giorni hanno intensificato i toni nei confronti dell'Afd, principale indiziato nell'emorragia di voti: "Hanno fatto cadere la maschera: si sono messi contro lo Stato".
Prima dell'inizio dei lavori, Seehofer si era espresso sulle prospettive di governo dopo l'esplosione del caso Maassen: "La Grosse Koalition continuerà il suo lavoro", ha detto il ministro. Che ha pure aggiunto che lui, la cancelliera Merkel e la leader della Spd Andrea Nahles si erano accordati per una sorta di "silenzio stampa" fino al loro prossimo vertice a tre, fissato per martedì. Come l'impasse sul capo degli 007 possa essere superato non è dato sapere: certo è che ieri stesso Nahles avea ribadito che Maassen deve essere licenziato, le sue parole che erano parse "minimizzare" gli atti di violenza di estrema destra a Chemnitz e le sue presunte "consulenze politiche" per i vertici dell'Afd non sono compatibili, a suo dire, con il ruolo che ricopre.
Dall'ennesima lite in seno alla coalizione di governo alla campagna bavarese passando dalle tensioni con l'Italia in tema migranti: in un certo senso, in questi giorni Seehofer è l'uomo del momento. Tant'è vero che lo Spiegel di questa settimana l'ha messo in copertina sotto il titolo "Soggetto pericoloso: così Seehofer rende le sue crisi personali delle crisi di governo".