Tra meno di un mese saranno nove anni dalla rivoluzione libica che destituì il rais, Muammar Gheddafi, che aveva comandato con il pugno di ferro la Libia per 42 anni. Gheddafi è morto ma la Libia è ancora molta lontana dalla stabilità. Di seguito le principali date della crisi libica.
Febbraio 2011 - Ispirate dalle rivolte in altri Paesi arabi, in particolare i vicini Egitto e Tunisia, scoppiano violente proteste a Bengasi, che si diffondono in altre città, portando a crescenti scontri tra forze di sicurezza e ribelli anti-Gheddafi.
Marzo 2011 - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite autorizza una no-fly zone sulla Libia e raid aerei per proteggere i civili, sui quali la Nato assume il comando. I ribelli libici inizialmente conquistano il territorio ma vengono poi respinti da forze pro-Gheddafi meglio armate.
Luglio 2011 - Il gruppo di contatto internazionale sulla Libia riconosce formalmente il principale gruppo di opposizione, il Consiglio nazionale di transizione (Ntc), come governo legittimo della Libia.
Agosto 2011 - Gheddafi si dà alla fuga dopo che i ribelli irrompono nella sua fortezza a Tripoli. In seguito l'Unione Africana si unisce ai 60 Paesi che hanno riconosciuto l'Ntc come la nuova autorità libica.
20 ottobre 2011 - Gheddafi viene catturato e ucciso mentre i combattenti ribelli prendono la sua città natale di Sirte. Tre giorni dopo, l'Ntc dichiara la Libia ufficialmente "liberata" e annuncia programma per tenere elezioni entro otto mesi.
Novembre 2011 - Saif al-Islam, il fuggitivo figlio dell'ex leader libico Muammar Gheddafi, viene catturato, diventando l'ultimo membro chiave della famiglia di Gheddafi ad essere preso.
Gennaio-marzo 2012 - Scoppiano scontri tra ex forze ribelli a Bengasi in segno di malcontento con l'Ntc. I funzionari locali di Bengasi fanno campagna per ristabilire l'autonomia della regione, aumentando ulteriormente le tensioni con il consiglio di Tripoli.
Agosto 2012 - Il governo di transizione consegna il potere al Congresso nazionale generale, che era stato eletto a luglio.
Settembre 2012 - L'ambasciatore Usa e altri tre americani vengono uccisi quando militanti islamisti, tra cui Ansar al-Sharia, assaltano il consolato a Bengasi.
Agosto 2013 - La milizia della Guardia degli impianti petroliferi inizia il blocco dei terminali di esportazione di greggio.
Febbraio 2014 - Scoppiano nuove proteste in risposta al rifiuto del Congresso nazionale generale di sciogliersi dopo la scadenza del mandato.
Aprile 2014 - La milizia della Guardia degli impianti petroliferi sospende la chiusura di due terminal petroliferi.
Maggio 2014 - Il generale rinnegato dell'Esercito nazionale libico, Khalifa Haftar, lancia un attacco militare, inclusi raid aerei contro i gruppi islamici militanti a Bengasi; cerca di impadronirsi del palazzo del Parlamento, accusando il primo ministro, Ahmed Maitig, di essere servo dei gruppi islamisti.
Giugno 2014 - Il primo ministro Maitig si dimette dopo che la Corte suprema ha dichiarato illegale la sua nomina. Il nuovo Parlamento scelto alle elezioni è segnato da una bassa affluenza attribuita a timori per la sicurezza e boicottaggi; Gli islamisti subiscono pesanti sconfitte. I combattimenti scoppiano tra forze fedeli al Gnc uscente e al nuovo Parlamento.
Luglio 2014 - Il personale delle Nazioni Unite si ritira, le ambasciate vengono chiuse, gli stranieri evacuati dal deteriorarsi della situazione della sicurezza. L'aeroporto internazionale di Tripoli viene in gran parte distrutto dai combattimenti. Ansar al-Sharia prende il controllo della maggior parte di Bengasi.
Ottobre 2014 - Visita del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, per i continuare i colloqui di mediazione delle Nazioni Unite tra il nuovo parlamento e il governo con sede a Tobruk e le milizie islamiche che detengono Tripoli. Secondo le Nazioni Unite, sono 100 mila gli sfollati causati dagli scontri. La milizia estremista dello Stato Islamico prende il controllo del porto di Derna nella Libia orientale.
Gennaio 2015 - L'esercito libico e l'alleanza della milizia con base a Tripoli dichiarano il cessate il fuoco parziale dopo i colloqui sostenuti dalle Nazioni Unite a Ginevra.
Febbraio 2015 - I jet egiziani bombardano gli obiettivi dello Stato Islamico a Derna, il giorno dopo la pubblicazione di un video che mostrava la decapitazione di 21 cristiani egiziani. L'offensiva dell'Esercito libico per riprendere Derna a marzo non riesce a cacciare il gruppo. L'Isis stabilisce il controllo sulla città portuale di Sirte, a metà strada lungo la costa tra Tripoli e Bengasi.
Luglio 2015 - Un tribunale di Tripoli condanna a morte il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, e altri otto ex funzionari per crimini commessi durante la rivolta del 2011. In seguito viene liberato da un gruppo armato.
Gennaio 2016 - Le Nazioni Unite annunciano un nuovo governo provvisorio con sede in Tunisia, ma né Tobruk né Tripoli concordano nel riconoscere la sua autorità. Il gruppo dello Stato islamico attacca il terminal petrolifero di Ras Lanuf, minaccia di trasferirsi a Brega e Tobruk.
Marzo 2016 - Il nuovo governo di accordo nazionale sostenuto dall'Onu arriva a Tripoli in nave dopo che forze di opposizione avevano bloccato lo spazio aereo.
Aprile 2016 - Il personale delle Nazioni Unite ritorna a Tripoli dopo un'assenza di quasi due anni.
Settembre 2016 - L'Esercito nazionale libico di Khalifa Haftar sequestra i principali terminal di esportazione di petrolio ad Est.
Dicembre 2016 - Le forze filo-governative espellono i militanti dello Stato Islamico dalla città costiera di Sirte, che avevano sequestrato 18 mesi prima.
Luglio 2017 - L'Isis viene espulso da Bengasi dopo tre anni di combattimenti.
Luglio 2018 - Khalifa Haftar afferma che le sue forze hanno il pieno controllo di Derna, l'ultima roccaforte islamista ad Est e l'unica città della regione che era rimasta fuori dal suo controllo.
Settembre 2018 - Il governo della Libia appoggiato dall'Onu dichiara uno stato di emergenza a Tripoli, dopo che decine di persone sono state uccise negli scontri tra gruppi di milizie rivali nella periferia meridionale della città.
Aprile 2019 - L'Esercito nazionale libico di Haftar avanza su Tripoli, scatenando scontri con le forze del Governo di accordo nazionale riconosciuto.
Gennaio 2020 - La Turchia approva ufficialmente il sostegno militare al governo di Tripoli.