“Codice rosso” da Interpol che chiede aiuto ai cittadini di tutto il mondo per ritrovare 7 criminali ambientali. Un appello lanciato in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente. I ricercati sono trafficanti illegali di materie prime, bracconieri di elefanti, ma non solo, accusati di reati ai danni del pianeta che fruttano miliardi di dollari. Oltre ad alimentare un circolo vizioso di violenza e omicidi collegati ai crimini ambientali, riciclaggio di denaro, corruzione e crimini finanziari.
Crimini ambientali, una minaccia globale
I confini non sono un deterrente a quanti si macchiano di crimini ambientali, anzi sono spesso crimini transnazionali. Un lungo elenco di reati che va dal bracconaggio finalizzato al commercio di avorio estratto dal corno del rinoceronte o dell'elefante al disboscamento illegale passando per la pesca intensiva di specie protette o lo scarico di rifiuti pericolosi.
Le rotte del contrabbando della natura tra Paesi e continenti sono spesso le stesse di quelle utilizzate per i traffici di armi, droga e persone. Anzi i crimini ambientali vengono spesso commessi in contemporanea con altri reati quali corruzione, riciclaggio di denaro, falsi passaporti e omicidi.
Il tutto per un giro d’affari illecito stimato tra 110 e 281 miliardi di dollari l’anno. Lo scorso aprile, il G7 dei ministri dell’Interno ha chiesto un potenziamento dei mezzi in campo per combattere il crimine ambientale, in particolare la massima cooperazione e lo scambio di informazioni con Interpol.
L’Sos di Interpol
Il "Codice Rosso"a carico di 7 ricercati è stato lanciato dall’unità di Interpol di sostegno alle indagini sui fuggitivi (FIS), in collaborazione con il programma Sicurezza ambientale e Centro di commando e coordinamento.
Nel lanciare l’appello Interpol – Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale, l’ente che si occupa di contrastare il crimine internazionale – precisa che i singoli cittadini non devono in alcun modo intraprendere azioni dirette, da soli, ma trasmettere ogni informazione potenzialmente utile all’unità FIS tramite il link sui 7 codici rossi dei rispettivi ricercati.
"Il crimine ambientale si verifica su scala industriale, con gruppi transnazionali del crimine organizzato che realizzano miliardi di profitti, in violazione della norma di legge e minacciano la sicurezza nazionale”, ha dichiarato il segretario generale di Interpol, Jürgen Stock. “L’appello pubblico di Interpol è un promemoria: consegnare i criminali alla giustizia è una parte fondamentale della cooperazione internazionale di contrasto. I crimini ambientali hanno un impatto globale pertanto richiedono una risposta globale” ha sottolineato il capo di Interpol.
Cosa significa ricercato codice rosso
Il ‘codice rosso’ è una richiesta di applicazione della legge su scala mondiale per individuare e arrestare provvisoriamente una persona ricercata da un Paese o da un tribunale internazionale, in attesa di estradizione, resa o azione legale simile. Viene emesso per i latitanti ricercati che siano accusati o debbano scontare una pena nel paese che ha spiccato un mandato di cattura. Il ‘codice rosso’ viene pubblicato da Interpol dietro richiesta di uno Stato membro che deve attenersi alle regole e alla convenzione di Interpol.
Ogni giorno in media Interpol cancella 9 codici rossi in seguito alla resa, l’arresto o l’estradizione di criminali ricercati.
Esistono codici di altri colori: blu per ottenere informazioni su sospetti, viola per informazioni sul modus operandi, verde per allerta e 'intelligence' su criminali che potrebbero reiterare i loro reati in altri paesi e giallo per aiutare a ritrovare le persone scomparse.
Chi sono i 7 criminali ambientali e di cosa sono accusati
Tra i 7 criminali ambientali per i quali è scattato il ‘codice rosso’ ci sono due cinesi, ricercati da Pechino, accusati entrambi di contrabbando di specie protette e i prodotti da esse derivati. Si tratta di Guo Qin Huang, 42 anni, originario di Wu Chuan Zhan Jiang, nella provincia del Guangdong, e di Muk Nam Wong, 62 anni, nato a Putian Fu Jian.
È scattato il livello massimo di ricerca di Interpol anche per due cittadini keniani che parlano swahili e inglese – il 44enne Nicholas Mweri Jefwa e il 29enne Samuel Bakari Jefwa, presumibilmente fratelli – colpevoli di trattare illecitamente trofei di animali selvatici e di essere coinvolti in attività criminali organizzate.
In base alle schede pubblicate da Interpol due cittadini albanesi si sono resi responsabili di crimini ambientali, entrambi ricercati dalla Grecia per disboscamento illegale in foreste protette dallo Stato, in modo continuativo, con danni che superano i 10 mila euro. I due, che hanno un legame di parentela, si chiamano Ergest Memo, 34 anni, e Taulant Memo, 33 anni, e sono originari di Gjonc Erseka Or Korce.
L’ultimo ricercato è un cittadino dello Swaziland, il 39enne Bhekumusa Mawillis Shiba, nato nel distretto di Hhohho (nord), accusato di reati contro la fauna selvatica.