Ci sono voluti anni per riuscirci, ma alla fine di una lunga attesa e di interminabili trattative diplomatiche gli Stati Uniti hanno cacciato uno degli ultimi criminali nazisti ancora in vita. Jakiw Palij - oggi ultranovantenne ex custode nel campo di lavoro forzato di Trawniki nel 1941, nel quale più di seimila ebrei furono sterminati.
L’anziano nazista è stato espulso dagli Stati Uniti e accolto in Germania, dov’è atterrato in mattinata a Dusseldorf, a bordo di un aereo militare, per poi essere trasferito in un centro di cura per anziani nei pressi di Munster. I media tedeschi riferiscono che difficilmente Palij potrà essere processato, vista la sua età.
"Palij aveva mentito sul fatto di essere un nazista ed è rimasto negli Stati Uniti per decenni. La sua espulsione è un messaggio forte: gli Stati Uniti non tollereranno quanti hanno partecipato a crimini nazisti e altre violazioni dei diritti umani. Non troveranno più rifugio in territorio americano", recita un comunicato della Casa Bianca. Palij è stato portato via di casa tra le urla, seduto su una sedia a rotelle, da agenti dell’immigrazione Usa.
Indisturbato fino al 2003
Nato in Polonia, era scappato negli Stati Uniti nel 1949 e aveva ottenuto la cittadinanza americana 8 anni dopo. Da allora viveva a New York, ma nel 2003 un giudice federale gli aveva revocato la cittadinanza, dimostrando che Palij aveva nascosto il proprio passato nazista, raccontando alle autorità Usa di aver passato gli anni della Seconda Guerra Mondiale a fare il contadino. Lo stesso giudice ha valutato che l’uomo, in qualità di custode, “aveva impedito ai prigionieri di scappare, quindi contribuendo direttamente al loro massacro”; una responsabilità sempre negata da Palij la cui casa nel Queens era spesso meta di cortei di protesta
Negli ultimi 15 anni sono risultati vani i diversi tentativi di espulsione in Polonia, in Ucraina – dove si trova la sua città di nascita, all’epoca in territorio polacco – e in Germania. In passato Berlino ha rifiutato di accogliere il criminale nazista in quanto non era cittadino tedesco. Nel 2015 un tribunale tedesco ha aperto un’indagine preliminare a suo carico, successivamente chiusa per mancanza di prove. Per ora non è chiaro se il dossier verrà riaperto. Eppure nel 2016 Palij era al decimo posto nell’elenco dei criminali nazisti stilato dal Centro Wiesenthal.
“Accettando di accogliere Palij, il governo federale lancia un chiaro segnale della responsabilità morale della Germania”, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri tedesco. “Un obbligo che scaturisce dalla nostra storia e comprende l’accettazione del passato, un dibattito onesto sui crimini del regime del terrore nazista e la responsabilità nei confronti delle vittime del nazionalsocialismo così come dei partner internazionali” ha detto il ministro degli Esteri Heiko Maas al quotidiano ‘Frankfurter Allgemeine Zeitung’.
La "Festa della Vendemmia" tra gli ebrei deportati
Il campo speciale di Trawniki era stato aperto nel settembre 1941 e rimase in funzione fino all’autunno 1943. Fu teatro del massacro di migliaia di ebrei passato alla storia come l’operazione ‘Festa della vendemmia’. Negli ultimi anni la giustizia tedesca ha condannato diversi ex SS – tra cui Oskar Gröning, John Demjanjuk, Reinhold Hanning e Hubert Zafke – ma a causa della loro età avanzata e delle condizioni di salute nessuno di loro è finito in carcere.
Gröning, soprannominato il ‘ragioniere di Auschwitz’, è stato condannato a quattro anni di prigione ma è deceduto poco prima dell'incarcerazione, lo scorso marzo, a 96 anni.
Difensori dei diritti umani, associazioni di vittime e avvocati hanno più volte denunciato la lentezza e la debolezza della giustizia tedesca. Inoltre, secondo il ministero della Giustizia statunitense, su 11 ex criminali nazisti condannati all’espulsione dal 2005, nove sono morti negli Usa. Solo John Demjanjuk è deceduto in Germania, un anno dopo la condanna per l’uccisione di 28 mila persone a Sodibor (Polonia).