I sudcoreani lavorano troppo e ben oltre l’orario di uscita. E così, il governo di Seul ha introdotto una nuova misura per costringere i suoi impiegati a lasciare l’ufficio: dalla fine di marzo i pc si spegneranno alle 20 in punto di ogni venerdì. Scopo dell’iniziativa, spiega la BBC è quella di “demolire la cultura dello straordinario”. La misura arriva pochi giorni dopo l’approvazione della legge che porta l’orario di lavoro settimanale massimo consentito da 68 ore a 52.
Il perché dell’iniziativa
La Corea del Sud ha il più lungo orario di lavoro al mondo. Cifre alla mano, gli impiegati lavorano in media 2.739 ore all’anno, circa 1000 in più rispetto alla media dei Paesi sviluppati. L’iniziativa, che sarà molto graduale, si articolerà in tre fasi: la prima, che prende il via il 30 marzo, consiste nello spegnimento dei pc; la seconda che inizierà ad aprile vedrà i computer spegnersi alle 19.30 nel secondo e quarto giovedì del mese. L’ultima fase dell’esperimento, che partirà a maggio, vedrà poi anticipare l’orario di spegnimento alle 19 ogni venerdì.
Non tutti vogliono partecipare. Secondo quanto si apprende dalla nota emessa dalla municipalità di Seul, tutti gli impiegati governativi rientrano nell’esperimento. Tuttavia il 67,1% di loro ha chiesto di essere escluso dall’iniziativa.
Sulle orme del Giappone
La Corea del Sud non è l’unico Paese asiatico a dover fare i conti con una popolazione troppo dipendente dal lavoro. L’anno scorso una donna giapponese si è suicidata il giorno di Natale a causa del superlavoro che in Giappone è talmente diffuso e letale da avere un nome proprio: il karoshi. Nel Sol Levante ogni anno circa 200 persone muoiono di karoshi, un male moderno nato più o meno negli anni ’70 quando i salari erano bassi e i dipendenti volevano massimizzare i guadagni, anche a costo di trattenersi di più in ufficio.
Oggi il karoshi è tristemente entrato di diritto nell’elenco delle cause di morte del Paese. Che muoiano di infarto, di crisi respiratorie, problemi cerebrali o che scelgano di mettere fine alle sofferenze con il suicidio, a uccidere le vittime è sempre lo stesso killer: l’eccesso di lavoro. Il fenomeno non è nuovo ma in netto aumento, basti pensare che dal si sono registrati 30mila casi di karoshi.
Secondo quanto stimato dall'Organizzazione internazionale del Lavoro, (ILO), al Giappone spetta il primato per numero di dipendenti che superano le 50 ore a settimana (28,1 per cento). In Italia la cifra si aggira attorno al 4,2%. Tanto che nella classifica di Oecd (Organisation for Economic Co-operation and Development) che misura l’equilibrio tra lavoro e vita privata, il Giappone si piazza tra i Paesi più insoddisfatti, insieme alla Turchia, al Messico e alla Corea.
La soluzione di Tokyo non funziona
Per cercare di mettere un freno al fenomeno, il governo ha introdotto i “Premium Friday” che offrono agli impiegati la possibilità di uscire prima dal lavoro l’ultimo venerdì del mese. In un anno circa, si legge su Fortune che cita fonti governative, solo l’11% dei lavoratori ha aderito all’iniziativa.