Missione in Tunisia per Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio sarà impegnato oggi in una visita lampo nel Paese nordafricano, parte del percorso preparatorio verso la Conferenza internazionale per la Libia, in programma a Palermo il 12 e il 13 novembre.
La giornata del premier in Tunisia inizierà con un incontro con il presidente della Repubblica, Beji Caid Essebsi, al palazzo presidenziale di Cartagine. A seguire, è in programma una riunione bilaterale con il primo ministro tunisino, Youssef Chahed, nella sede della presidenza del governo. Al termine dell'incontro, intorno alle 13.15, dovrebbe tenersi una conferenza stampa congiunta. Prima di ripartire per l'Italia, nel primo pomeriggio, Conte incontrerà la comunità italiana. Al centro dei colloqui istituzionali la preparazione della conferenza per la Libia organizzata dall'Italia. L'esempio della Tunisia, capofila delle 'primavere arabe' e al centro di un percorso di democratizzazione dopo la fuga, nel gennaio 2011, dell'ex presidente Zine El Abidine Ben Ali, svolge un ruolo importante per il processo di stabilizzazione della regione.
Una stretta cooperazione
La tappa di Conte nella vicina Tunisi fa quindi parte del percorso preparatorio alla conferenza sulla Libia intrapreso dal premier, che lo ha visto impegnato di recente in incontri con il presidente del Parlamento di Tobruk Aguila Saleh Issa, il presidente dell'Alto consiglio di Stato libico Khaled al Mishri, il presidente del Consiglio del governo di accordo nazionale Fayez al Serraj e l'inviato dell'Onu Ghassan Salamé, e che lo porterà lunedi' in Algeria. Con le massime autorità tunisine Conte avrà modo di affrontare anche i temi della cooperazione nella lotta al terrorismo islamico e della gestione dei flussi migratori. Un capitolo a parte sarà dedicato alla cooperazione economica: l'Italia è il secondo partner commerciale della Tunisia con un interscambio bilaterale che, nel 2017, si è assestato attorno ai 5,6 miliardi di euro, con un saldo in attivo. L'Italia è il secondo cliente e il primo fornitore della Tunisia, con una quota di mercato del 15,5%. Diversi i progetti di collaborazione, oltre 850 le società italiane presenti in Tunisia, tra cui Eni e Ansaldo.
Per quanto riguarda i flussi migratori, stando ai dati del Viminale, all'11 ottobre scorso erano sbarcati in Italia 21.426 migranti irregolari (-80,23% rispetto allo stesso periodo nel 2017). Di essi, circa il 23% si era imbarcato in Tunisia (5.111), facendone il secondo Paese di imbarco dopo la Libia (12.396 arrivi) e la prima nazionalità di migranti sbarcati nel nostro Paese (4.753). A fronte di una drastica riduzione degli sbarchi provenienti dalla Libia negli ultimi mesi, gli arrivi dalla Tunisia non hanno registrato variazioni significative. La cooperazione in materia di rimpatri si fonda su un accordo del 2011, che consente il rimpatrio dei migranti irregolari per mezzo di due voli charter a settimana con un massimo di 40 persone a bordo ciascuno. Nel 2017, sono stati rimpatriati 2.237 migranti irregolari tunisini, che rappresentano la prima nazionalità per numero.
Sulla scia delle visite reciproche intercorse nel 2017 e all'inizio del 2018, il 20 giugno scorso il ministro degli Esteri ,Khemaies Jhinaoui, si è recato in visita a Roma, ove ha avuto un incontro bilaterale con il ministro Enzo Moavero Milanesi, mentre la ministra della Difesa, Trenta, ha visitato Tunisi nel luglio 2018. L'8 e 9 febbraio 2017, il presidente della Repubblica Essebsi è venuto in visita di Stato in Italia, accompagnato dai ministri degli Esteri e del Turismo. Essebsi è stato ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati. Nell'occasione, sono stati firmate diverse intese per cooperazione allo Sviluppo, cooperazione culturale, Trasporti su strada, Turismo, Ambiente e Sanità. Il presidente Essebsi ha anche partecipato alla sessione di outreach del vertice G7 di Taormina.
L'ultima visita di un presidente del Consiglio italiano a Tunisi risale a circa un anno fa, con la missione di Paolo Gentiloni il 24 e 25 novembre 2017. Il 27 settembre scorso il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, si è recato a Tunisi per incontrare l'omologo tunisino, Fourati, e il presidente della Repubblica, Essebsi.