I 27 Paesi che rimarranno nell'Ue dopo l'addio del Regno Unito hanno approvato l'Accordo di Ritiro e la Dichiarazione Politica sulle future relazioni tra Londra e Bruxelles, ha reso noto il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, in un 'tweet'. Superato in dirittura d'arrivo l'ultimo ostacolo, la minaccia di Madrid di non dare il 'via libera' a causa del dossier Gibilterra, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk aveva confermato sabato che oggi avrebbe chiesto il sostegno politico dei Ventisette all'intesa sulla Brexit stretta con Londra. Ora i capi dei governi europei incontreranno la premier, Theresa May, per "valutare congiuntamente i prossimi passi".
La dichiarazione finale
Il Consiglio Ue "approva l'accordo sul ritiro del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall'Unione europea e dalla Comunità europea dell'energia atomica" e "invita la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio a prendere le misure necessarie per garantire che l'accordo possa entrare in vigore il 30 marzo 2019, in modo da prevedere un ritiro ordinato", si legge nelle conclusioni del Consiglio straordinario su Brexit.
Il Consiglio, si legge nella dichiarazione finale, "approva la dichiarazione politica che definisce il quadro per le future relazioni tra l'Unione europea e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord" e "ribadisce la determinazione dell'Unione ad avere il piu' presto possibile un partenariato con il Regno Unito in futuro, in linea con la dichiarazione politica. L'approccio dell'Unione continuerà a essere definito dalle posizioni e dai principi generali stabiliti negli orientamenti del Consiglio europeo precedentemente concordati. Il Consiglio europeo rimarrà permanentemente occupato della questione". I 27 nella dichiarazione finale ringraziano Michel Barnier "per i suoi instancabili sforzi di capo negoziatore dell'Unione e per il suo contributo al mantenimento dell'unita' tra gli Stati membri dell'UE27 nel corso dei negoziati sul ritiro del Regno Unito dall'Unione europea".
Appello di May alla nazione
May si è rivolta al popolo britannico con un appello all'unità della nazione a sostegno dell'accordo contenuto in una lettera pubblicata dai media britannici e sul sito del governo. May domanda sostegno all'accordo da lei negoziato e chiede a 'Leavers' e 'Remainers' di mettere fine alle ostilità e inaugurare un periodo di "rinnovamento e riconciliazione" nazionale. Il primo ministro britannico chiede al paese di "andare avanti con Brexit ora" in modo che il governo possa concentrarsi su ciò che conta di più per le persone nella loro vita quotidiana, a partire dal dal sistema sanitario. Il 29 marzo del prossimo anno, il giorno dell'addio formale di Londra all'Unione, scrive May, "dobbiamo mettere da parte le divisioni e tornare insieme come un unico popolo". L'intesa negoziata da May è stata attaccata dall'ala dura del partito conservatore, costringendo la premier a un rimpasto.
La premier, che da giorni continua a cercare il sostegno al suo lavoro, ha assicurato che con la Brexit comincerà un "nuovo capitolo della storia nazionale". "Ci sarà un momento di rigenerazione e di riconciliazione quando lasceremo l'Unione Europea" e comunque c'è "un futuro luminoso" che aspetta il Regno Unito al di fuori dell'Unione. Nella lettera, il presidente ha sottolineato che, risolto la questione Brexit, il governo potrà concentrarsi su "l'economia, il servizio sanitario nazionale e a combattere le ingiustizie della società". E ha insistito nel sostenere che l'accordo di ritiro e la dichiarazione politica che lo accompagna "onorano il referendum del 2016" e consentiranno al Regno Unito di "riprendere il controllo del vostro denaro, delle leggi e dei confini". "Al di fuori della UE, Londra sarà in grado di siglare nuovi accordi commerciali con altri Paesi e aprirsi a nuovi mercati nelle economie più vivaci del mondo".
Juncker: "Un giorno triste"
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha esortato il Parlamento britannico ad approvare l'accordo raggiunto sulla Brexit perché è "il migliore" che Londra potrà ottenere dall'Unione europea.
"È un accordo che è il miglior accordo possibile e l'UE non cambierà la sua posizione di principio sulla questione", ha detto Juncker all'arrivo al Consiglio europeo a chi gli chiedeva se i Ventisette siano disposti a fare concessioni se il Parlamento britannico rifiuta il patto negoziato da Londra e Bruxelles. "Penso che il Parlamento britannico, poiché si tratta di un Parlamento ragionevole, ratificherà questo accordo", ha poi aggiunto. "È un giorno triste", ha concluso Juncker. "Vedere un Paese come la Gran Bretagna lasciare l'Ue non è un momento di gioia né di festa: è un momento triste ed è una tragedia".
"È il tempo della responsabilità per costruire una partnership ambiziosa" tra Regno Unito e Unione Europea, dice il caponegoziatore Ue, Michel Barnier, arrivando al vertice, "è stato un negoziato molto complesso e difficile, ma abbiamo lavorato per raggiungere un accordo per l'uscita ordinata del Regno Unito dalla Ue, abbiamo lavorato in piena unità con i 27 e con il Parlamento europeo, mai contro il Regno Unito, ma sempre assieme al Regno Unito. Ora è il tempo delle responsabilità, è necessario che si vada avanti con fiducia per costruire una partnership ambiziosa". I britannici, ha concluso Barnier, "resteranno sempre partner e amici" della Ue.
La premier britannica: "Ora riprendiamo il controllo"
L'inquilina di Downing Street non prende in considerazione un eventuale secondo referendum popolare sull'intesa siglata dall'Ue per la Brexit. "Non ci dovrebbe essere quel secondo referendum. La popolazione si aspetta che il Parlamento voti l'accordo. La maggior parte delle persone nel Regno Unito vuole un accordo compiuto e vuole che continuiamo a concentrarci più chiaramente sui problemi che contano per loro nel quotidiano", ha tagliato corto.
"No, non condivido la tristezza della cancelliera nè degli altri leader. Capisco che molti colleghi europei siano tristi, così come lo sono in molti nel Regno Unito ma credo che questo sia il momento di fare un passo avanti", ha risposto May a chi gli chiedeva un commento alle parole della cancelliera tedesca Angela Merkel che ha detto di essere 'triste' per l'uscita di Londra dall'Unione. "Sono ottimista sul futuro del nostro Paese, rimarremo amici con l'Europa. Lasciamo l'Unione europea ma non l'Europa e continueremo ad avere buoni rapporti con la Ue", ha concluso May.
I laburisti bocciano l'accordo
Il leader del laburisti britannici, Jeremy Corbyn, boccia l'intesa, giudicandola un "cattivo affare per il Paese che mette a rischio i posti di lavoro e gli standard di vita". Annuncia quindi di voler lavorare con gli altri membri dell'opposizione per "evitare un no deal e garantire che il piano alternativo del laburisti per un accordo ragionevole per riunire il Paese sia sul tavolo". Il capo dell'opposizione ritiene che l'accordo di May "sia il peggiore in assoluto". Il gruppo parlamentare laburista ha fatto sapere che voterà contro l'intesa.