È Tokyo la città più sicura al mondo. Caotica, sovraffollata, psichedelica, la capitale giapponese conferma per il terzo anno consecutivo il suo primato nella Safe Cities Index messa a punto dall'Economist Intelligence Unit (EIU). Tokyo è l’ideale sotto molti punti di vista tra cui, servizi sanitari d’emergenza, accesso ai trasporti, alle cure, assicurazioni sanitarie, piani di gestione rischi e preparazione sulla cyber-sicurezza, minaccia terroristica.
La metropoli nipponica, la più popolata della terra, ottiene 92 punti su 100. Sul podio anche Singapore, al secondo posto, e un’altra città giapponese: Osaka. E se Tokyo si distingue per sicurezza digitale, Singapore fa leva su sicurezza personale e infrastrutture.
Al quarto posto delle 60 città più sicure al mondo, si piazza Amsterdam unica europea insieme a Copenaghen nella top 10. La capitale della Danimarca si piazza all’ottavo posto a pari merito con Seul. Tra le altre prime dieci ci sono, poi, Sydney, Toronto, Washington e Melbourne.
Per trovare un’italiana bisogna scorrere il dito fino alla posizione numero 29, dove troviamo Milano, seguita subito da Roma. Le due italiane sono precedute da Dubai e da Abu Dhabi. “Delle 14 città europee presenti solo Istanbul e Mosca hanno totalizzato una media al di sotto dei 71 punti”, spiega Irene Mia, caporedattore dell’Economist Intelligence Unit. “Sebbene le città europee in generale siano ben posizionate per quanto riguarda la sanità, tendono a mostrare lacune in sicurezza digitale". E in questa categoria Londra è l’unica a rientrare nella top ten.
In generale, la maggior parte delle europee sono tra le prime 30, mentre si piazzano in fondo alla classifica Caracas, Yangon, Karachi (Pakistan), Dhaka, in Bangladesh e - a chiusura della lista - Lagos, in Nigeria, con un punteggio di 38,1 su 100. “Le città non devono essere ricche per essere sicure - si legge nel rapporto - sebbene sia vero che le metropoli nei Paesi in via di sviluppo si trovano nella parte bassa della classifica”.
“La nostra concezione della sicurezza di una città è cambiata negli ultimi anni”, spiega il rapporto SCI. Con problemi come il terrorismo e il cambiamento climatico sempre più vicini alle persone, gli autori della classifica tengono ora conto anche della resilienza, cioè della capacità di una città di "rialzarsi" dopo un disastro naturale o causato dall’uomo. La capacità di resilienza si misura secondo i ricercatori in servizi di emergenza disponibili in città, strutture di trasporto, assicurazioni contro le catastrofi, sviluppo del rischio di catastrofi e la preparazione sulla sicurezza informatica.