Dovremo attendere ancora una settimana per conoscere il destino di Cesare Battisti. La Corte suprema brasiliana ha rinviato al prossimo martedì la decisione sull'estradizione del terrorista chiesta dal presidente brasiliano, Michel Temer, che gli ha revocato lo status di rifugiato concesso dal predecessore Inacio Lula da Silva, pronunciandosi a favore di una sua consegna alle autorità italiane. Battisti in Italia deve scontare quattro ergastoli per altrettanti omicidi commessi durante gli anni di piombo, quando guidava i Proletari Armati per il Comunismo.
Le ragioni del rinvio
Il sito di "O Globo" spiega che il rinvio ha avuto ragioni tecniche. Il giudice supremo Luiz Fux ha trasformato la richiesta di 'habeas corpus' in un ricorso. Questo aumenta le chance che della questione si occupi la prima sezione del Tribunale Supremo Federale, composto da cinque giudici e non dalla corte in plenaria, formata da undici magistrati.
Dei cinque giudici della prima sezione, Luis Roberto Barroso, si dovrà astenere perché ex avvocato di Batisti. I colleghi, Marco Aurelio Mello e Alexandre del Moraes, prima dell'escamotage giuridico al quale è ricorso Fux, hanno dichiarato che secondo loro solo la Plenaria può esprimersi su un ricorso contrario a un atto del presidente. Ciò significa che martedì prossimo la corte suprema brasiliana potrebbe semplicemente decidere un nuovo rinvio, delegando la decisione alla Plenaria.
L'ultima parola a Temer?
La corte suprema dovrà stabilire se Michel Temer, il cui orientamento è già noto, abbia o meno diritto ad avere l'ultima parola. La questione non è affatto chiara dal punto di vista giuridico. In un parere inviato ieri al Tribunale Supremo, l'avvocato generale dello Stato, Grace Mendonça, ha chiesto che la decisione finale spetti al presidente. La difesa di Battisti ha replicato che la decisione presa a suo tempo Lula non può essere rivista ma, secondo Mendonca, può essere invece modificata in qualsiasi momento. Nel 2009, il Tribunale Supremo si era pronunciato a favore dell'estradizione di Battisti ma lasciò la decisione finale al presidente, che concesse lo status di rifugiato.
La decisione della Corte Federale
La notizia del rinvio arriva poche ore dopo quella della Corte Regionale Federale, che aveva negato la custodia preventiva in seguito all'arresto di Battisti lo scorso 4 ottobre, quando era stato fermato dalla polizia mentre tentava di attraversare il confine boliviano con addosso 6 mila dollari e 1.400 euro. Battisti aveva negato di aver tentato la fuga ma era stato comunque arrestato con l'accusa di traffico di valuta. Accusa per la quale la Corte federale ha negato la detenzione, ordinando misure alternative precauzionali. Battisti dovrà apparire periodicamente in tribunale per "informare e giustificare le attività", è vietato assenti dalla città in cui vive (Cananéia, costa meridionale di São Paulo) e sarà monitorato con la fascetta elettronica della caviglia, "se c'è disponibilità di dispositivi". Ciò significa che, prima della nuova riunione del Tribunale Supremo, Battisti potrebbe tentare una nuova fuga.