I cavalli sono, insieme alle pecore, gli animali simbolo dell’Islanda. Seppur di piccole dimensioni, a volte somigliano a dei veri e propri pony, sono considerati a pieno titolo tra le razze più importanti di equini. Ma si distinguono da tutti gli altri, oltre che per le dimensioni, anche perché hanno 5 diverse andature e, da qualche tempo, devono avere rigorosamente un nome islandese, almeno quelli che vogliono far parte dei registri ufficiali. E’ quanto deciso - scrive la Bbc - dal comitato responsabile del registro ufficiale e confermato dalla Federazione Internazionale delle Associazioni dei Cavalli delle Isole (FEIF) che di recente ha approvato una regola secondo cui i nomi devono appartenere al patrimonio culturale islandese per essere inclusi nel database ufficiale.
No ai nomi ‘stranieri’, le ragioni sono due
La decisione di ammettere nei registri ufficiali solo cavalli che abbiano un nome straniero è stata presa per due ragioni distinte: la prima è che nel corso del tempo si è diffusa sempre di più la pratica di registrare i cavalli con dei nomi osceni, la seconda è invece di natura commerciale. “Gli stranieri non vogliono acquistare cavalli islandesi con nomi stranieri”, spiega Jon Baldur Lorange di WordFengur, il libro di tutti i cavalli islandesi.
Le cinque diverse andature
Le cinque diverse andature è la caratteristica che distingue i cavalli islandesi da tutti gli altri:
- Il passo (fetgangur);
- Il trotto (brokk);
- Il galoppo (stökk);
- L’ambio (skeið);
- La corsa leggera (tölt).
Il cavallo islandese è, inoltre, una specie tutelata. Dal 1909 in tutta l’isola vige il divieto di importare cavalli, anche quelli di origine islandesi ed esportati in precedenza. E’ vietato anche importare briglie e selle usate per evitare la trasmissione di malattie che in qualche modo possano mettere a repentaglio la salute dei cavalli.
Per celebrare questi animali ogni due anni si svolge il ‘landsmót’, una parata ippica itinerante nella quale gareggiano i migliori cavalli d’Islanda, seguita da migliaia di persone. Il landsmót è il tributo che gli islandesi offrono al loro cavallo ed è un’occasione per fare festa.
Da dove arrivano i cavalli islandesi, storia e leggenda
Una leggenda narra che migliaia di anni fa la giumenta Fluga, vedendo il verde paesaggio dell’isola, saltò in acqua da una nave vichinga e raggiunse la spiaggia islandese, dando così origine alla razza. Secondo la storia, invece, sembra che la razza equina islandese (Equus scandinavus) derivi dai cavalli della Siberia e della Mongolia, importati dai vichinghi in islanda. Grazie a questa razza, robusta e resistente, i guerrieri nordici riuscirono a colonizzare l’isola, riuscendo a raggiungere anche le zone più difficili e impervie.