In una delle tante cartoline di Natale che si vendono in questo periodo in Gran Bretagna una bambina di 6 anni ha trovato un messaggio con una richiesta di aiuto da parte di chi aveva prodotto quella cartolina, nella prigione di Qinpu, a Shanghai, in Cina.
"Siamo stranieri detenuti nella prigione cinese di Shanghai Qingpu, costretti a lavorare contro la nostra volontà. Aiutateci e informate le organizzazioni dei diritti umani", è il messaggio riportato in uno dei biglietti venduti da Tesco, la principale catena di supermercati della Gran Bretagna e la terza al mondo.
Nel messaggio veniva chiesto anche di contattare un tal Peter Humphrey. Ed è ciò che ha fatto il padre della bambina dopo averlo cercato su Google e scoperto che è un ex giornalista che aveva trascorso nove mesi nella prigione di Qingpu. Dopo aver ottenuto la conferma da altri ex detenuti, che hanno dichiarato effettivamente che producevano biglietti di Natale per Tesco, il reporter ha raccontato tutta la storia al Sunday Times.
Una portavoce della catena commerciale si è detta "sconvolta" dalla rivelazione e ha comunicato che la "produzione nella fabbrica di queste cartoline e' stata immediatamente interrotta e sono state ritirate dal mercato". La società ha dichiarato che la cartolina in questione è stata prodotta nella Zheijiang Yunguang Printing, dove era stata condotta un'ispezione indipendente fino a novembre 2019.
"Non e' stata trovata alcuna prova che suggerisca di aver infranto la nostra norma che vieta l'uso del lavoro penitenziario", ha insistito la portavoce. Al momento non sono state trovate altre richieste di aiuto.
@Tesco has suspended production at a factory in China following allegations forced prison labor was used to pack charity Christmas cards.
— English Daily (@EnglishDaily) December 22, 2019
It comes after the Sunday Times reported a 6 girl from south #London found a message from #Shanghai prisoners hidden in a box of cards. pic.twitter.com/XaLPZ7nL2v