Il sultano del Brunei in una lettera al Parlamento europeo ha difeso il nuovo codice penale, che prevede la pena di morte per lapidazione per adulteri e omosessuali, spiegando che la normativa è stata introdotta per "salvaguardare la sacralità della discendenza familiare e del matrimonio". Inoltre, ha sottolineato, le condanne saranno poche dal momento che sono necessari almeno due uomini di "alta statura morale e fede come testimoni" e sarà esclusa "ogni forma di prova circostanziale".
Nella lettera di quattro pagine, il sultano ha quindi invocato "tolleranza, rispetto e comprensione" dell'Ue nei confronti degli sforzi del Brunei di preservare i suoi valori tradizionali. L'omosessualità è illegale da quando il sultanato ha rotto con il dominio britannico ma finora era punibile con la prigione, non con la pena di morte.
Gli europarlamentari la settimana scorsa hanno sostenuto una risoluzione di forte condanna nei confronti dell'entrata in vigore del "codice penale retrogrado" e hanno chiesto a Bruxelles di considerare ulteriori iniziative, come il congelamento di beni, il divieto di visti e l'inserimento nella 'lista nera' di nove hotel proprietà dal sultano.