Prezzi dei prodotti alimentari aumentati del 10%, polizia e forze di sicurezza in difficoltà, in tilt alcune aziende che commerciano con l'Ue, governo pressato per salvare le imprese dal baratro, recessione e deprezzamento della sterlina peggio che nella crisi del 2008, sistema giudiziario messo sotto pressione: è lo scenario da incubo che Mark Sedwill, il Cabinet Secretary del governo britannico, prevede in caso di 'no deal'.
Ne ha illustrato le conseguenze in una lettera inviata alla premier britannica Theresa May e ai ministri, lettera resa nota dal Daily Mail, il giorno dopo che il Parlamento britannico ha bocciato, per la seconda volta, tutte le opzioni alternative all'accordo che difende il governo sulla Brexit. Lo scenario che dipinge Sedwill, che è l'uomo ai vertici dell'amministrazione pubblica britannica, anche consigliere per la Sicurezza Nazionale, è da apocalisse.
Nei giorni scorsi era spuntato un altro documento riservato del governo britannico con lo scenario in caso di 'no deal': secondo il governo, un'uscita dall'Unione Europea non negoziata con Bruxelles, che adesso sembra sempre più probabile, aprirà nel Regno Unito una fase "critica" di tre mesi almeno, una situazione in cui potrebbero andare in tilt tanto il sistema trasporti che la fornitura di cibo e servizi essenziali.
Il governo britannico si è ovviamente preparato al 'no deal' con un'operazione battezzata operazione YellowHammer, che delina i piani dei singoli ministeri per tentare di ammortizzare i problemi che causerà un'uscita dall'Ue senza accordo. Ma il caos potrebbe essere tale che l'intera operazione di pianificazione potrebbe andare a soqquadro. Nel documento c'è persino uno schema di giornata tipo a Whitehall, l'amministrazione di governo, una giornata di lavoro praticamente senza fine: inizio alle 7:00 con i "rapporti sulla situazione" inviati da tutto il territorio ai ministri e agli alti funzionari; una giornata che andrebbe avanti, con valutazioni e riunioni senza sosta, fino alle 5:30 del giorno seguente.
Il giorno dopo quello in cui il Parlamento britannico ha bocciato, per la seconda volta, tutte le opzioni alternative all'accordo sulla Brexit che difende il governo, di fatto lasciando il Paese nello stallo totale ad appena 10 giorni dalla possibile uscita senza alcun accordo dall'Ue, la premier Theresa May ha convocato i suoi ministri a Downing Street per decidere il da farsi.
Sarà una riunione-maratona, in cui la premier dovrà decidere se virare su una Brexit più morbida rispetto al suo piano, uscire senza alcun accordo o andare a nuove elezioni o a una secondo referendum Intanto i ministri si sono visti recapitare una lettera di Mark Sedwill, il Cabinet Secretary del governo, con lo scenario da incubo in caso di 'no deal'.