La Brexit ha fatto un'altra vittima: i nervi degli imprenditori britannici. Esasperati dalle incertezze che circondano il processo di uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, riferisce il Guardian, hanno scritto a Theresa May per avvertirla che "la pazienza si sta esaurendo".
Mentre Dowing Street subisce un'intensa pressione per dare un segnale più chiaro sulle future relazioni della Gran Bretagna con l'Ue e i ministri del governo si preparano per il primo di due incontri cruciali sulla scottante questione dei confini dell'Irlanda del Nord, le Camere di commercio britanniche pubblicano una dichiarazione dai toni forti dicendo che "le imprese hanno bisogno che chi è stato eletto per governare il Paese faccia delle scelte".
In una lettera aperta al primo ministro, il presidente della BCC, Francis Martin, e il direttore generale, Adam Marshall, hanno detto che la percezione delle loro 75.000 imprese è di "continua divisione" tra i vertici del governo. "La BCC si è astenuta dall'entrare nel rumoroso dibattito politico su quale debba essere l'accordo finale. Abbiamo invece sottolineato la necessità di avere risposta alle molte questioni pratiche che le aziende ora devono affrontare. Le aziende hanno bisogno di una dichiarazione di intenti chiara e inequivocabile. La percezione tra le imprese sul campo, sia grandi che piccole, è di continue divisioni. Anche tra le molte aziende ottimiste e orientate al futuro - coloro che vedono opportunità nel cambiamento - la pazienza si sta esaurendo".