Londra - A poche ore dalla chiusura dello spoglio delle schede nel referendum che ha sancito la Brexit, su Internet circolava gia' una petizione che invocava l'indipendenza di Londra dalla Gran Bretagna, cosi' che possa rimanere nell'Unione Europea. Persino superiore alle migliori aspettative il successo riscosso: in breve l'avevano sottoscritta piu' di quarantamila persone. Del resto, se a livello nazionale il Leave non e' arrivato al 52 per cento, nella capitale il Remain ha raggiunto per contro il 60. "Dichiariamo Londra indipendente dal Regno Unito, e chiediamo di entrare nella Ue", era lo slogan postato sulla piattaforma specializzata change.org. "Londra e' una citta' internazionale, e noi vogliamo rimanere nel cuore dell'Europa. Diciamo le cose come stanno", proseguiva la riflessione a corredo dell'istanza, "il resto del Paese non e' d'accordo con noi. Quindi, piuttosto che votare passivamente a aggressivamente gli uni contro gli altri a ogni elezione, ufficializziamo il divorzio e facciamo gruppo con i nostri amici sul continente. Con questa petizione", si concludeva, "invitiamo il sindaco Sadiq Khan a dichiarare Londra indipendente, e a presentare domanda di adesione all'Unione".
Sempre su change.org ne e' poi apparsa un'altra, intitolata 'Londra resti parte dell'Unione Europea', che a sua volta di firme ne ha raccolte novemila sotto al motto "La Brexit e' una decisione a carattere vitale con la quale non concordiamo". Una specie di 'si salvi chi puo'' on-line che non poteva non approdare anche su Twitter, dove e' stato allestito in quattro e quattr'otto l'account @London_Stays, sul quale si sono moltiplicati i cinguettii etichettati con l'hashtag #londonstay: "Spero davvero che siamo soltanto fuori, ma non proprio fuori fuori", ha scritto qualcuno. "Non sono piu' un britannico, bensi' un londinese", ha fatto eco qualcun altro. Per arrivare infine a un solenne "Io ormai sono ufficialmente a favore dell'indipendenza per la Scozia, di un'Irlanda unita e della citta'-Stato di Londra". (AGI)