Parigi - E' durata un'ora e mezzo la cena di lavoro all'Eliseo di Francois Hollande e Matteo Renzi, primo di una serie di incontri fra i leader dei principali Paesi europei per delineare la strategia Ue per il dopo-Brexit. All'incontro ha partecipato anche il premier francese, Manuel Valls. Il presidente del Consiglio e' in prima linea nel tentativo di concordare una linea comune che eviti il rischio di una "diluizione" dell'Unione dopo l'uscita del Regno Unito. Lui e il presidente francese lunedì saranno a Berlino con la cancelliera Angela Merkel per studiare un piano che metta al centro immigrazione, crescita e occupazione come temi su cui la "nuova" Europa dovra' dare risposte convincenti. Non su tutte le questioni c'è armonia di vedute fra i leader socialisti e la cancelliera popolare, e in particolare sui temi economici ci sono divergenze. In un caso recente, l'urgenza di creare una garanzia comune per i depositi bancari, ultimo pilastro necessario per il completamento dell'Unione bancaria, le posizioni restano distanti, con la Germania che chiede, prima di mettere in comune i rischi, di ridurli. Ma in questi giorni immediatamente successivi al risultato shock del referendum sulla Brexit, i leader vogliono innanzitutto mostrarsi uniti e il presidente del Consiglio Matteo Renzi e' determinato a riaffermare il ruolo dell'Italia sui diversi temi europei. Negli ultimi mesi le proposte italiane sono state rilanciate in Europa sulle questioni cruciali della flessibilita' nel rispetto delle norme Ue sui conti pubblici e dell'immigrazione: in questo caso, le idee contenute nel documento italiano sul "migration compact" sono state fatte proprie dalla Commissione per quanto riguarda i rapporti con i paesi di origine e transito dei migranti. "Noi italiani - ha scritto oggi Renzi - sappiamo cosa significhi avere la responsabiita' verso la storia: non solo verso il nostro passato o verso i padri fondatori, ma anche e soprattutto verso il futuro, verso i figli che ci chiedono piu' Europa". Al prossimo vertice europeo del 28 e 29 giugno, se le dichiarazioni "a caldo" saranno confermate, i capi di Stato e di governo Ue chiederanno al premier sconfitto David Cameron, che il processo di uscita del Regno Unito dall'Ue venga accelerato per ridurre l'incertezza e lasciare meno spazio agli eventuali "emuli" euroscettici degli altri paesi. E il giorno dopo, mercoledi', il presidente Donald Tusk riunira' attorno al tavolo per la prima volta solo 27 leader. (AGI)