Roma - "L'Europa, cosi' come la conoscevamo, quella nata dalle macerie del Secondo conflitto mondiale, l'Europa libera, aperta e inclusiva, sognata e realizzata dai nostri padri, e' ora minacciata. Ci attendono mesi di grande difficolta' in cui tutti i moderati d'Europa saranno chiamati a cooperare per evitare altre brutte sorprese che rischierebbero di mettere a rischio e piu' importanti conquiste democratiche degli ultimi 70 anni". Lo sottolinea il presidente dell'Unione delle Comunita' Ebraiche Italiane Renzo Gattegna commentando la Brexit. "E' ora che tutte le nazioni che fanno parte della grande famiglia europea - prosegue Gattegna - ritrovino un reale senso di unita' e cooperazione e che insieme combattano affinche' i veleni del populismo e gli inquietanti propositi dei tanti gruppi razzisti, xenofobi e reazionari che in queste ore esultano per l'esito del voto sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, siano sconfitti con la forza e il coraggio di idee, progetti e impegni di segno diametralmente opposto. "Ma e' anche il momento, per tutti gli ebrei d'Europa, di riprendere in mano quei valori che sono i nostri e che abbiamo da sempre il compito di attualizzare e disseminare nei luoghi dove viviamo: democrazia, tolleranza, rispetto per le diverse opinioni e per le altrui scelte di vita, amore per la cultura e per la ricerca, strenua difesa della liberta' d'espressione e della giustizia sociale, modestia, trasparenza, onesta'. Senza questi valori non sara' solo una singola realta' del Vecchio continente, ma l'Europa intera ad essere minacciata e ogni realta' che si affaccia sul Mediterraneo, a cominciare da Israele, il solo, prezioso, insostituibile modello di democrazia del Medio Oriente, corre il rischio di restare piu' sola. "Gli inquietanti segnali registrati in questi giorni servono anche a ricordarci che per gli ebrei non esiste pericolo peggiore della chiusura in se stessi, dell'astrazione dal contesto sociale nel quale vivono e nel quale hanno il diritto e il dovere di agire. Siamo una piccola minoranza, in Italia, in Europa e nel mondo, ma abbiamo il dovere di fare fino in fondo la nostra parte. Tutti insieme, mettendo da un canto le paure, i particolarismi e le gelosie, possiamo garantire alle generazioni che verranno un futuro degno delle speranze e degli ideali che il popolo ebraico si tramanda di generazione in generazione". (AGI)