Sarà un testa-a-testa tra il candidato dell'estrema destra Jair Bolsonaro e quello socialista Fernando Haddad a decidere il 28 ottobre chi sarà il prossimo presidente brasiliano. Bolsonaro, definito da qualcuno il 'Trump dei Tropici' per i toni accesi e l'approccio irruente e poco politicamente corretto, ha sfiorato la vittoria al primo turno (46,05%) sostenendo che non precisati problemi con il voto elettronico lo hanno privato del traguardo. In un Paese fortemente polarizzato per le sue posizioni controverse (la difesa della dittatura militare, le dichiarazioni sessiste e omofobiche) Bolsonaro ha addirittura migliorato le previsioni dei sondaggi.
Fernando Haddad, il candidato del Partito dei Lavoratori (PT), scelto perché l'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva non ha potuto presentarsi in quanto in carcere a scontare una condanna a 12 anni per corruzione, è riuscito comunque a garantirsi il secondo turno con il 29% dei voti. Adesso solo un cambiamento radicale negli orientamenti potrebbe evitare, il 28 ottobre, che l'estrema destra vada al governo del Paese più grande dell'America Latina.
Sostenitori armati e l'endorsement di Ronaldinho
Alcuni suoi sostenitori si sono presentati armati ai seggi. Molti elettori hanno diffuso sui social selfie scattati nelle cabine elettorali, dove si sono ritratti con in pugno armi da fuoco mentre danno la preferenza a Bolsonaro. Circola anche un video in cui un elettore schiaccia il numero corrispondente a Bolsonaro sulla scheda del voto elettronico usando una pistola.
Por um Brasil melhor, desejo paz , segurança e alguém que nos devolva a alegria. Eu escolhi viver no Brasil, e quero um Brasil melhor para todos!!! pic.twitter.com/DD5GUBQuVx
— Ronaldinho Gaúcho (@10Ronaldinho) 6 ottobre 2018
L'ex calciatore Ronaldinho ha apertamente manifestato su Twitter il suo sostegno al candidato di destra. "Per un Brasile migliore desidero la pace, la sicurezza e qualcuno che si ridia gioia. Ho scelto di vivere in Brasile e voglio un Brasile migliore per tutti", ha scritto il Pallone d'oro 2005 sul suo profilo Twitter, che conta 18 milioni di follower, e ha postato una sua fotografia con indosso la maglia della nazionale brasiliana col numero 17, il codice di Bolsonaro nel voto elettronico. "Grazie mille Ronaldinho, è un onore", ha risposto prontamente sui social il candidato presidente.
161 arresti per reati elettorali
Le autorità hanno reso noto che 161 persone sono state arrestate per reati elettorali. In totale sono 619 i crimini registrati finora durante il voto. Tra gli arrestati figurano anche sei candidati sorpresi a fare propaganda nei seggi. Gli illeciti più numerosi rilevati dal Centro nazionale di controllo appositamente istituito dalla Segreteria nazionale della pubblica sicurezza sono appunto quelli relativi alla propaganda. Sono stati registrati anche 11 reati contro candidati e 41 infrazioni alle norme di sicurezza e ordine pubblico all'interno o nelle immediate vicinanze dei seggi.
Niente seggio per Roussef
La ex presidente del Brasile Dilma Roussef, del Partito dei lavoratori, esce sonoramente sconfitta dalle elezioni per il Senato nello Stato di Minas Gerais. Secondo exit poll di Ibope pubblicati sui siti web di vari media brasiliani, Rousseff ottiene solo il 15% dei voti ed è quarta dietro Rodrigo Pacheco (Democratas) e Dinis Pinheiro (Solidariedade), entrambi al 18%, e Carlos Viana (Partito umanista, Phs), che è primo con il 21%.