Nuova bufera su Boris Johnson, l'ex sindaco di Londra, non nuovo a uscite che fanno discutere: super-favorito alla successione della premier britannica Theresa May, BoJo è convinto che l'Islam abbia di fatto frenato lo sviluppo del mondo musulmano, lasciandolo indietro di secoli rispetto all'Occidente. Ne era convinto almeno nel 2007, quando scrisse un'appendice a un saggio del 2006 sull'Impero romano, nella quale metteva per iscritto queste idee: allora, BoJo, puntò il dito contro la religione islamica, considerata un inibitore del progresso.
"Ci deve essere qualcosa riguardo all'Islam che di fatto aiuta a spiegare perché non ci sia stata la crescita di una borghesia, nessun capitalismo liberale e quindi nessuna diffusione della democrazia nel mondo musulmano", si legge nello scritto, riesumato dal Guardian nelle ore in cui si infiamma la 'corsa' per il dopo-May (il duello con l'attuale ministro degli Esteri, Jeremy Hunt, è alle battute finali e il vincitore dovrebbe essere reso noto martedi' 23).
"Qualcosa li ha costretti a restare letteralmente indietro di secoli", scriveva Johnson, evidenziando "un fatale conservatorismo religioso" che ha inibito lo sviluppo dell'area. "È straordinario pensare che sotto l'impero romano/bizantino, la città di Costantinopoli abbiamo mantenuto accesa la candela della conoscenza per mille anni, e che sotto il dominio ottomano non si vide a Istanbul la prima stampa fino alla metà del XIX secolo secolo. Qualcosa li ha trattenuti letteralmente indietro di secoli".
Le frasi hanno suscitato la reazione del Consiglio Musulmano del Regno Unito (Mcb) che ha chiesto se il favorito per Downing Street ritenga tuttora che "l'Islam blocchi intrinsecamente la via del progresso e della liberta'". "Noi ovviamente siamo dell'opinione che l'Islam abbia un ruolo da giocare per raggiungere progresso e prosperità, che sia nel mondo musulmano o a casa nostra in Occidente", ha aggiunto l'organismo islamico.