Israele sostiene di avere prove "definitive" che l'Iran ha un programma nucleare segreto per arrivare all'atomica, un programma che non ha mai fermato nonostante l'accordo del 2015. Con una denuncia-show, all'indomani del colloquio col segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha mostrato al mondo quelle che ha definito "le prove nuove e conclusive" dei piani iraniani per un arsenale atomico.
In prima serata, in diretta tv dal quartier generale militare a Tel Aviv, Netanyahu ha parlato in inglese e con un gesto teatrale, ha svelato un armadietto pieno di cartelle e poi uno schermo su cui erano stati collocati circa 200 cd: "Sono - ha dichiarato - 55.000 pagine di documenti e altri 55.000 file su cd, copia esatta degli originali provenienti dagli archivi segreti del programma nucleare iraniano", di cui il governo israeliano è entrato in possesso "alcune settimane fa" grazie a un colpo dell'intelligence.
"Anche dopo l'accordo, l'Iran ha continuato a preservare ed espandere il suo programma di armi nucleari per uso futuro", ha denunciato Netanyahu, e ha aggiunto: "L'accordo con l'Iran, l'accordo sul nucleare, è basato su bugie", e non mette al riparo dalle ambizioni degli ayatollah. È un programma, secondo il premier israeliano, che "l'Iran nasconde da anni alla comunità internazionale", la prova che "l'Iran mente e ha mentito molte volte". Il premier ha definito i documenti "incriminanti" e ha mostrato video, foto e anche mappe dei siti segreti di ricerca e sviluppo nucleare iraniano. Netanyahu si è detto certo che Donald Trump farà "la cosa giusta" al momento di decidere se ritirarsi dall'accordo con l'Iran.
Netanyahu ha lanciato la sua denuncia 48 ore dopo una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, da sempre critico con l'accordo che nel 2015 sei potenze mondiali siglarono con l'Iran. Il tema dell'accordo sul nucleare iraniano è all'ordine del giorno, in attesa del 12 maggio, quando l'amministrazione americana dovrà certificare il rispetto delle condizioni da parte di Teheran o riattivare le sanzioni contro la Repubblica islamica. E il commento di Trump, dopo la pesante accusa di Netanyahu, non si è fatto attendere: "Non è una situazione accettabile. Dimostra che ero nel giusto al 100%".
Trump, che ha parlato sul prato della Casa Bianca, al termine dell'incontro con il presidente nigeriano, Muhammadu Buhari, ha confermato che prenderà la decisione entro il 12 maggio, forse anche prima. Da Teheran ha ribattuto su Twitter il ministro iraniano degli Esteri, Javad Zarif: "Il bambino che grida al lupo al lupo di riprova. Imperterrito dopo il fiasco del suo cartone animato all'Assemblea generale dell'Onu. Puoi ingannare solo certe persone cosi' tante volte".