Un anno prima del disastro aereo che, il 29 ottobre 2018, coinvolse un Boeing 737 Max 8 della Lion Air, il costruttore americano aveva convinto la compagnia aerea indonesiana che non sarebbe stato necessario addestrare i piloti con il simulatore, come era stato richiesto dal vettore. È quanto emerge da comunicazioni interne dell'azienda ottenute da Bloomberg.
È probabile che un simile addestramento non avrebbe salvato né il volo Lion Air né l'Ethiopian Airlines caduto nel marzo 2019. L'esistenza del software anti-stallo responsabile di entrambi gli incidenti, costati complessivamente 346 vittime, non era stata infatti comunicata ai piloti. Nondimeno, le nuove indiscrezioni costituiscono un altro gravissimo danno d'immagine per la Boeing, che un'altra volta ha fatto prevalere le ragioni dell'economia su quelle della sicurezza.
Secondo Boeing per pilotare il 737 Max 8, i cui esemplari sono stati messi tutti a terra dopo il disastro dell'Ethiopian Airlines, era infatti sufficiente un breve corso via computer per i piloti che avevano già volato sul precedente modello del 737 Max. Un addestramento sui simulatori avrebbe fatto aumentare notevolmente i costi, rendendo il velivolo meno competitivo rispetto al modello concorrente: l'A320neo della rivale Airbus.
I commenti sprezzanti dei dipendenti
Le comunicazioni interne della Boeing consegnate alla Commissione Trasporti della Camera dei Rappresentanti e ottenute da Bloomberg vedono i dipendenti dell'azienda commentare in maniera sprezzante le richieste della Lion Air.
"Ora la dannata Lion Air potrebbe avere bisogno di un simulatore a causa della loro stupidità", scrive un impiegato a un collega, "sto impazzendo per capire come uscire da questo casino, che idioti". "MA CHE C... Ma se la loro compagnia sorella lo sta già utilizzando!", risponde il collega in riferimento alla Malindo Air, il vettore malese che fu il primo a utilizzare un 737 Max 8. Altri messaggi mostrano invece la gioia dei dipendenti una volta convinta la Lion Air che l'addestramento con il simulatore non sarebbe stato necessario. "Sembra che il mio trucco mentale da jedi abbia funzionato di nuovo!", esulta uno.
Perché fu installato il software killer
Anche l'installazione del software killer era stata legata a un calcolo economico, ovvero alla volontà di lanciare il nuovo modello sul mercato il prima possibile per evitare un eccessivo ritardo delle consegne che avrebbe potuto far perdere contratti a favore dell'Airbus.
I motori del 737 8 Max, che consentivano un risparmio di carburante pari al 13% rispetto al predecessore, il 737 NG, erano infatti di dimensioni maggiori rispetto al solito, tanto da dover essere montati in una posizione più elevata e avanzata rispetto all'ala.
La differente disposizione dei motori avrebbe squilibrato il bilanciamento dell'aeromobile, aumentando il pericolo di stallo aerodinamico, ovvero di una velocità insufficiente a restare in aria. Modificare i motori in maniera tale da non influire sul bilanciamento avrebbe richiesto però mesi di tempo.
Boeing decise quindi di installare negli aerei un software anti-stallo, che abbassasse automaticamente il muso dell'aereo quando l'angolo di attacco, ovvero l'angolo tra il flusso d'aria e l'ala, fosse risultato troppo elevato, comportando il rischio di stallo aerodinamico. Ed è esattamente il malfunzionamento di questo software che ha causato la morte di 346 passeggeri.