Era nato ad agosto ad appena 24 settimane con un peso di 268 grammi, poco più di quello di una mela grande. Da allora, mentre fuori dall’ospedale lo davano per spacciato, il bebè più piccolo al mondo ha vissuto nell’incubatrice fino a qualche giorno fa quando, con i suoi 3 chili e 200 grammi faticosamente conquistati, è tornato a casa mercoledì con i suoi genitori perfettamente sano e n grado di mangiare (abbondantemente) da solo.
“Ho partorito a 24 settimane di gravidanza su indicazione dei medici - dice - che si erano accorti di un improvviso blocco della crescita durante la gravidanza. Sono felice che sia cresciuto così tanto, onestamente non ero sicura che potesse sopravvivere. Io e mio marito ci eravamo già abituati all'idea di perderlo”. Un miracolo? Di certo la sua fortuna è stata nascere in Giappone, il Paese al mondo con la mortalità infantile più bassa nei casi di bimbi nati prematuri.
Un bambino da record
Il suo è un record mondiale, ci tiene a sottolineare Takeshi Arimits, neonatologo dell'ospedale universitario Keio di Tokyo, dove il bebè è stato ricoverato. I nati al di sotto del chilo di peso hanno alte probabilità di sviluppare problemi respiratori o malattie infettive a causa dello scarso sviluppo degli organi, riporta Japan Times. “È importante che la gente sappia che anche i bambini nati premature e sottopeso possono tornare a casa sani e in forze”, ha dichiarato Takeshi Arimits.
(Afp/Keio University Hospital)
Prematuri maschi più a rischio
Secondo un registro sui neonati più piccoli al mondo, compilato dall’Università dell’Iowa, negli Usa, il bambino giapponese ha battuto il record di un bebè tedesco che era nato di 274 grammi. Per quanto riguarda le ragazze, il primato è ancora più basso: una bambina, anche lei tedesca e nata prematura, era arrivata a pesare soli 252 grammi al momento della nascita. In tutto altri 23 bambini in tutto il mondo sono nati prematuri con un peso inferiore ai 300 grammi e sono sopravvissuti.
Ma il tasso di sopravvivenza, si legge su Asianews, è molto inferiore per i maschietti, tanto che solo 4 tra tutti i prematuri da record sono maschi. Secondo gli esperti questo potrebbe dipendere in parte dallo sviluppo dei polmoni, più lento nei maschi.