In Inghilterra il passaggio alle automobili elettriche si sta svolgendo a ritmi alti, talmente alti che le infrastrutture ad oggi faticano a star dietro a quello che è considerato il futuro più ragionevole per lo spostamento urbano.
L’analisi dei dati fornita dal Dipartimento dei Trasporti britannico ci dice che la velocità con la quale si vendono e vengono utilizzate su strada automobili elettriche è circa cinque volte più veloce rispetto agli sforzi che il governo sta facendo per mettersi al passo con l’allargamento della propria rete di punti di ricarica pubblici.
Al momento il numero di punti di ricarica varia da 147 per 100 km quadrati a Londra (quindi 2,6 ogni 10 mila residenti) a 1,55 per 100 km quadrati (quindi 1,03 ogni 10 mila residenti) in Galles.
Tutto ciò ha contribuito alla creazione di un problema piuttosto bizzarro e non previsto.
Secondo un'indagine di Electrical Safety First, sono in tanti quelli che ovviano al problema della ricarica della propria automobile collegando il motore direttamente ad una presa di casa, magari con una ingarbugliata rete di prolunghe.
Incentivi per le colonnine
Niente di più sbagliato. Sempre la stessa indagine infatti ci dice che su 1.500 proprietari di veicoli elettrici intervistati, compresi i padroni di veicoli ibridi, il 74%, esclusi quelli che usano esclusivamente colonnine pubbliche, ha dichiarato che la carenza di punti di ricarica pubblici vicino alla propria abitazione li ha portati a utilizzare prolunghe domestiche non adatte per uso esterno collegate alla rete elettrica della loro casa, e di essere anche perfettamente consapevoli del pericolo.
Il governo si sarebbe anche aperto alla possibilità di concedere incentivi per la costruzione di colonnine private per la ricarica casalinga ma, sempre dal Dipartimento dei Trasporti, secondo quanto riportato dal The Guardian che ha rintracciato un rappresentante, ogni possibile spazio di manovra al momento sarebbe bloccato da tagli ai costi che non permetterebbero di stare al passo con l’evoluzione in atto.
Articolo aggiornato alle 19.30 del 1 giugno con un chiarimento sulla percentuale dei proprietari di veicoli elettrici che hanno ammesso di usare prolunghe domestiche. Non si tratta, secondo i dati dello studio, del 74% del totale, ma del 74% esclusi quelli che usano solo colonnine pubbliche. Ci scusiamo per l'imprecisione.