È accaduto di nuovo ma stavolta dall’altra parte del mondo. A due anni dagli attacchi “sonori” subiti a Cuba da alcuni diplomatici americani, un altro funzionario del governo, stavolta in Cina, ha denunciato di aver subito un’aggressione simile. Come racconta il Washington Post, l’uomo è stato raggiunto da “sensazioni di suono e pressione sottili e vaghe, ma anormali” che l’hanno costretto al ritorno in patria per alcuni accertamenti. Il periodo di malessere è iniziato alla fine del 2017 protraendosi fino alla fine di aprile e ha portato, infine, alla scoperta di un lieve, e inspiegabile, trauma cranico. Un responso che ha spinto l’ambasciata americana a diffondere un allarme sanitario rivolto a tutti i cittadini statunitensi presenti nel paese asiatico, con l’ammissione di non aver compreso ancora la natura degli attacchi e gli eventuali colpevoli: “Al momento non sappiamo cosa abbia causato i sintomi riportati e non siamo a conoscenza di situazioni simili in Cina, all'interno o all'esterno della comunità diplomatica”; e un invito “Se hai dubbi su eventuali sintomi o problemi medici che si sono sviluppati durante o dopo un soggiorno in Cina, consulta un medico”.
Il precedente cubano (in breve)
Il mistero è rimasto irrisolto nonostante il tempo trascorso, le indagini ufficiali e le inchieste giornalistiche, come quella dell’Associated Press. La vicenda, accaduta nel 2016, ha fatto il giro del mondo quando alcuni diplomatici americani e canadesi avevano riscontrato perdite di udito e difficoltà di pronuncia, vertigini e difficoltà nel mantenere l’equilibrio, stanchezza eccessiva e torpore prolungato. Malesseri, più o meno gravi, che si manifestavano senza apparenti spiegazioni. Il sospetto dell’FBI e del Dipartimento di Stato si era inizialmente concentrato su un'arma sonora che poteva essere stata usata dai cubani ma alcune lievi commozioni cerebrali, che un’arma del genere non avrebbe potuto causare, hanno riportato le indagini al punto di partenza.
Sono state raccolte ventuno testimonianze che raccontavano di un rumore continuo e insopportabile percepito solo in determinate posizioni di riposo. Quando il corpo, cioè, era immobile. Un rumore che cessava non appena la persona si alzava e si allontanava, e che veniva sentito in maniera diversa da persona a persona. Come riporta il New York Post, infatti, si passava dal fastidioso frinio di cicale e grilli a rumori più artificiali, e noti, come il suono fastidioso di una sveglia. Alcuni dipendenti, infine, hanno mostrato vari sintomi senza ricordare di aver sentito alcun rumore. AP ha interpellato Joseph Pompei, ex ricercatore del MIT di Boston ed esperto di psicoacustica, che ha confermato l’anormalità del fenomeno: “Per giustificare danni cerebrali di questo tipo qualcuno avrebbe dovuto immergere la testa dei funzionari in una piscina con trasduttori ad ultrasuoni molto potenti”. E se anche si accettasse l’ipotesi che fosse davvero stata un’arma a colpirli sarebbe stato molto difficile nasconderla, vista la potenza sprigionata. .
L’indagine a Guangzhou
La portavoce del Dipartimento di Stato, Heather Nauert, ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a inviare in Cina, entro la fine di maggio, un team medico che possa supportare tutti i diplomatici americani che volessero farsi visitare: ”Stiamo prendendo molto sul serio questo incidente e stiamo lavorando per cercare di capirne le cause”. I dettagli sul caso di Guangzhou non sono ancora tutti chiarissimi ma, come ha riferito al Congresso Mike Pompeo, Segretario di Stato americano “le indicazioni mediche di cui abbiamo riscontro sono molto simili e del tutto coerenti con quelle emerse a Cuba”. Chi, e cosa, c’è dietro resta, ad oggi, un vero mistero.