L'assedio della polizia di Hong Kong al PolyU, il Politecnico diventato la roccaforte di circa 1.000 manifestanti, non accenna ad allentarsi. Dopo un braccio di ferro andato avanti per tutta la notte, alcuni studenti hanno provato ad uscire dal campus ma la polizia li ha arrestati o ha lanciato lacrimogeni e i proiettili di gomma contro di loro. Decine, invece, qualche ora più tardi si sono fatti calare appesi a una corda da un ponte al di sotto del quale vi erano motociclisti in attesa di portarli via.
Le autorità dell'ex colonia britannica per la prima volta hanno ventilato l'eventualità di cancellare le elezioni comunali previste per il fine settimana. Gli arresti si sono susseguiti per tutto il corso della giornata, intervallati dagli appelli della polizia alla resa. "Se abbandoneranno le armi, la polizia non userà la forza", ha assicurato un portavoce. La polizia ha lasciato entrare personale della Croce Rossa per assistere i feriti, ma secondo alcuni rappresentati degli studenti, ci sarebbe anche un problema di carenza di viveri e acqua.
Il dramma dell'assedio al PolyU si consuma anche fuori dal campus. Molti genitori, qualcuno assiepato fuori dal campus, hanno implorato l'amministrazione e la polizia di lasciare uscire indenni i loro figli dall'università accerchiata, e venti dirigenti di altre scuole superiori hanno chiesto di potere entrare all'interno del campus per il timore che ci possano essere decine di minorenni all'interno del campus.
L'escalation della violenza e del caos ha causato, solo oggi, 166 feriti ricoverati negli ospedali di Hong Kong, tra i quali un uomo di 84 anni. Una donna è in condizioni critiche. Altre 69 persone sono state dimesse dalle strutture ospedaliere. Nell'ultimo fine settimana sono state arrestate 154 persone, tra cui 51 persone identificate come giornalisti o personale paramedico, per il sospetto che potessero essere manifestanti. In totale, sono 4.491 le persone arrestate a Hong Kong dall'inizio delle proteste anti-governative, di cui non si vede la fine e che stanno mettendo a durissima prova la pazienza di Pechino.
NUOVO MONITO DI PECHINO
"Nessuno sottovaluti la nostra determinazione a salvaguardare la nostra sovranità e la stabilità di Hong Kong", ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri di Pechino, Geng Shuang, dopo che gli Usa avevano definito "ingiustificato" l'uso della forza nell'ex colonia britannica.
L'Unione Europea, con una presa di posizione equidistante, invita "tutte le parti a esercitare moderazione" ma avverte che "le azioni delle autorità devono rimanere rigorosamente proporzionate, mentre le liberta' fondamentali, compreso il diritto di assemblea pacifica di Hong Kong, devono essere rispettate". Pechino prevede, però, "un futuro estremamente tragico, se questa situazione continua". Anche oggi, soprattutto sul Kowloon, si sono consumati scontri a colpi di raffiche di gas lacrimogeni e di lanci di bottiglie Molotov tra polizia e manifestanti con i secondi spesso impegnati in azioni diversive per distrarre gli agenti dall'accerchiamento del campus. Il clima rimane fortemente instabile: sempre sul Kowloon sono comparsi anche agenti delle squadre speciali, alcuni dei quali avvistati mentre imbracciavano armi d'assalto, i fucili M4, e in serata centinaia di persone si sono nuovamente radunate in sostegno degli studenti asserragliati al PolyU.
Allo scenario di guerriglia urbana si aggiunge lo schiaffo subito dall'amministrazione di Hong Kong: l'Alta Corte ha giudicato "incostituzionale" il divieto di indossare maschere per coprire il volto nei raduni pubblici, emesso dall'amministrazione il 5 ottobre scorso facendo ricorso a una legge di emergenza di epoca coloniale. Il tribunale ha accolto il ricorso presentato da 25 parlamentari pan-democratici contro il governo guidato da Carrie Lam.
Nella crisi generale, si inserisce anche la possibilità di rinviare le elezioni per i rinnovi dei Consigli Distrettuali del prossimo 24 novembre: gli ultimi eventi hanno "ridotto le possibilità" che l'appuntamento elettorale si possano tenere come da calendario, ha detto il segretario per gli Affari Costituzionali e per la Mainland, Patrick Nip. Mentre Hong Kong vive la situazione più difficile dal 1997 e dopo una settimana di caos e paralisi, anche i dati all'economia certificano il peggioramento della situazione: dopo la recensione tecnica confermata venerdì scorso, il tasso di disoccupazione è oggi ai massimi dal 2017, al 3,1%, secondo i dati che prendono in considerazione il periodo compreso tra agosto e ottobre scorsi.