Ora tocca agli altri. Un mese e mezzo dopo il deflagrare dello scandalo Harvey Weinstein, il produttore americano che ha utilizzato la sua posizione per abusare di decine di attrici, Asia Argento (una delle primissime accusatrici dell'ex re di Hollywood) avverte: "Le coscienze si stanno svegliando. Ogni volta che uno di questi maiali cade, è una medaglia d'onore. Altri porci verranno fuori".
"Quello che vedo ricorda una frana" afferma l'attrice in un'intervista al Guardian, "dove basta una prima pietra perché si crei uno smottamento. E così si crea un altro ambiente, uno in cui le donne possono lavorare e vivere senza avere paura degli uomini. Ora, sono sicura, sono gli uomini ad avere molta paura di noi, e prima di fare qualcosa ci penseranno dieci volte".
"Lascerò l'Italia per sempre"
L'attrice lamenta le reazioni alle sue rivelazioni in Italia. "In Francia la gente mi ha fermato per la strada per ringraziarmi, in Italia mi guardavano male, Nessuno a dirmi 'brava'. La mia non è paranoia: non so se dover camminare a testa alta o nascondere la testa in un foulard", dice l'attrice, che conferma l'intenzione di lasciare per sempre l'Italia questa estate e lega la mentalità "arcaica" degli italiani all'avvento in politica di Silvio Berlusconi, che, con le sue reti private, avrebbe inondato gli schermi di donne oggetto: "Tutti amano un uomo virile al quale piace mostrare la propria mascolinità. Pensano sia affascinante. Non è così, è disgustoso".
"Perché ho deciso di smettere di recitare"
Asia Argento fa risalire la sua personale "oggettificazione" al suo ruolo in B.Monkey, pellicola del 1998 che segnò il suo incontro con Weinstein: "Il film richiedeva che fossi nuda e girassi scene di sesso. Compii 21 anni sul set. Dovetti tirare fuori la mia femminilità per quel film. Non sono qualcuno che indossa tacchi alti, non è il mio genere". Dopo quel film, racconta, le offrirono soprattutto di interpretare prostitute o donne con problemi mentali, sempre in vesti succinte. Il che la convinse a non recitare più. "Capii che la mia falsa identità non poteva più convivere con quella reale e che questa immagine che ho contribuito a creare - questa immagine sessuale - era difficile da conciliare con quello che sono davvero, a un punto tale che in Italia vivevo in un grande isolamento. Non ho molti amici nell'industria del cinema perché sento che non possono vedermi per quello che sono. Non sono una puttana. Sono una madre. Sono una figlia. Sono una donna".