Robert Mugabe, presidente dello Zimbabwe dal 1987, attualmente detenuto dall'esercito, oltre che il capo di Stato più anziano del mondo (ha 93 anni), è anche uno dei più controversi. A renderlo discusso non sono però solo le violazioni dei diritti umani dei quali è accusato e lo stato pietoso nel quale ha ridotto l'economia del Paese, celebre per l'iperinflazione da Repubblica di Weimar, ma anche le colorite dichiarazioni, i lussi da satrapo e il pittoresco abbigliamento, (quando non è in giacca e cravatta, sembra un incrocio tra una star del rap e un gangster dei bassifondi). È anche per queste bizzarrie che Mugabe, pur non essendo altrettanto sanguinario, entrerà nella storia, a fianco di Bokassa e Idi Amin, come uno degli autocrati più improbabili e stravaganti che abbiano funestato l'Africa.
Ha utilizzato istruttori nordcoreani per la pulizia etnica
Nel 1983, quando Mugabe ancora era primo ministro, il governo di Harare scatenò un massacro durato anni nei confronti dei cittadini di etnia Ndebele, i discendenti degli Zulu che vivevano in quelle terre. Si calcola che i civili uccisi furono 20 mila, sterminati dalla temutissima Quinta Brigata dell'esercito dello Zimbabwe, addestrata da 106 istruttori nordcoreani dei quali Mugabe aveva chiesto appositamente l'invio all'allora dittatore nordcoreano Kim Il Sung. Altre migliaia di persone finirono nei campi di concentramento.
Nel 2000 organizzò una lotteria e la vinse
Nel 2000, dopo una tremenda carestia, la banca centrale dello Zimbabwe organizzò una lotteria nazionale. Migliaia di cittadini alla fame sperarono di aggiudicarsi il premio, pari a 2.500 dollari Usa. Il biglietto estratto a sorte fu però, che coincidenza, quello in mano a Mugabe.
In passato si è paragonato a Hitler
Come il Fuhrer vedeva negli ebrei il nemico ancestrale della razza ariana, per Mugabe "l'unico bianco affidabile è quello morto". Un razzismo, nato nel clima della battaglia anticoloniale, che in anni recenti si è concretizzato in una riforma agraria che prevede l'esproprio dei terreni agricoli posseduti dai bianchi. "Sono l'Hitler di questi tempi. Questo Hitler ha un solo obiettivo: giustizia per il suo popolo, sovranità per il suo popolo, riconoscimento dell'indipendenza del suo popolo e dei suoi diritti sulle sue risorse. Se questo è Hitler, che io sia Hitler dieci volte".
Ha affermato di essere meglio di Cristo
Il riferimento è a uno stato di salute che cozza con la sua età veneranda. Sulle costose cure mediche alle quali Mugabe si sottopone all'estero girano le voci più disparate (si parla di regolari trasfusioni di sangue). "Sono morto molte volte e qua ho superato Cristo", ebbe a dire, "Cristo morì e risorse una volta sola".
Mentre la moglie agonizzava, mise incinta la segretaria
Durante la disperata lotta della prima moglie, Sally Hayfron, con il tumore che la ucciderà nel 1992, Mugabe iniziò a frequentare la sua segretaria, Grace Marufu, mettendola incinta di una bambina. Nonostante la devozione che il popolo aveva per la Hayfron, considerata la madre della nazione, Mugabe sposò Grace, di quarant'anni più giovane, tre anni dopo.
Non è esattamente un sostenitore dei diritti dei gay
Mugabe approfitta di ogni occasione - assemblee dell'Onu incluse - per esternare la sua avversione nei confronti degli omosessuali, che in Zimbabwe vengono sovente incarcerati. Ha fatto il giro del mondo la notizia della coppia gay che rimarrà detenuta "finché uno dei due non resterà incinto". Secondo Mugabe "gli omosessuali sono peggio dei maiali perché il verro è in grado di riconoscere la scrofa" e "non vale la pena discutere di diritti dei gay, non sono cose che possiamo tollerare, altrimenti i morti si rivolterebbero contro di noi".
Vuole che tutti i suoi cittadini giochino a cricket
Mugabe è fortemente convinto che il cricket "civilizzi le persone e le renda buoni gentiluomini". Ha affermato di desiderare che "tutti giochino a cricket in Zimbabwe" perché "diventi una nazione di gentiluomini". Tutto sommato, quindi, la colonizzazione inglese qualcosa di buono ha lasciato.
La sua riforma agraria ha ridotto lo Zimbabwe in miseria
Nel 2001, lo Zimbabwe era il sesto produttore di tabacco mondiale. Nel 2008 la produzione si era già ridotta al 21% di quella di sette anni prima. Nel frattempo Mugabe aveva varato la sua riforma agraria, che prevedeva l'esproprio dei terreni agricoli dei discendenti dei coloni e la loro redistribuzione agli indigeni. Riforma che ebbe un impatto devastante sull'economia del Paese, creando fame e carestie, in primo luogo perché vasti appezzamenti gestiti con economie di scala erano stati frazionati in piccole aziende familiari, incapaci di effettuare gli stessi investimenti. Così una nazione la cui agricoltura era così fiorente da guadagnarle il nome di "cesto del pane" dell'Africa meridionale, divenne incapace di nutrire la sua stessa popolazione.
Può vantarsi di aver portato la disoccupazione al 95%
"Lo Zimbabwe è uno dei Paesi più sviluppati in Africa", ha dichiarato Mugabe, "vorrei sapere quale Paese abbia il livello di sviluppo che abbiamo in Zimbabwe". La risposta è probabilmente "uno qualsiasi". Lo Zimbabwe, di fatto, non ha un'economia che vada oltre l'agricoltura di sussistenza, e vanta un tasso di disoccupazione del 95%.
Nonostante lo Zimbabwe sia alla fame, ha speso 250 mila dollari per la sua festa di compleanno
Le celebrazioni per l'ottantacinquesimo genetliaco del presidente furono posticipate perché i suoi funzionari avevano bisogno di tempo per raccogliere i 250 mila dollari necessari per la sontuosa festa. Negli stessi giorni, l'ospedale di Harare era stato costretto a chiudere l'unità di terapia intensiva perché mancavano i 30 mila dollari necessari a rimetterla in funzione.
Nonostante lo Zimbabwe sia alla fame, spenderà un miliardo di dollari per un'università che porterà il suo nome
L'ateneo verrà costruito sul primo terreno espropriato, nel 2002, a una coppia di bianchi dalla moglie di Mugabe, Grace, che ebbe un ruolo di primo piano nell'attuazione della riforma agraria. Secondo l'opposizione, Mugabe dovrebbe piuttosto investire per migliorare le università già esistenti.
È stato candidato al Nobel per la Pace
Ci crediate o no, nel 1981 Mugabe finì nella shortlist per il Nobel per la Pace in seguito alla vittoria in quelle che furono le prime elezioni democratiche della nazione africana. La sua iniziale retorica conciliatoria impressionò favorevolmente la comunità internazionale, che cambiò presto idea di fronte allo sterminio dei cittadini di razza Ndebele. Va però ricordato che, in passato, persino Hitler e Stalin finirono nella shortlist. Mugabe, insomma, è in buona compagnia.