Numeri alla mano, le primarie presidenziali in Argentina hanno segnato la sconfitta del presidente uscente Mauricio Macri, e il dominio del peronista Alberto Fernandez, in lizza con Cristina Fernandez de Kirchner, candidata alla vice presidenza alle prossime elezioni del 27 ottobre. La notizia ha affondato la borsa argentina. Alle ore 18 italiane l'indice Merval cede il 30% a 30.640, 72 punti.
"Siamo sicuri che l'Argentina debba concludere questo periodo e continuare un'altra storia. E oggi gli argentini hanno cominciato a scrivere un'altra storia", ha dichiarato il leader del 'Fronte di Tutti', sostenuto da diversi governatori e esponenti dell'opposizione, commentando lo scarto di 15 punti che lo separa dal rivale.
Fernandez ha ottenuto il 48,86% dei consensi contro 33,27% per Macri in 'ticket' con Miguel Angel Pichetto, candidato alla vice presidenza. Macri, in carica dal 2015, ha invece riconosciuto di "aver avuto una cattiva elezione", chiedendo alla coalizione 'Insieme per il cambiamento' da lui guidata a "raddoppiare gli sforzi" per vincere la sfida elettorale di ottobre. Alle urne si è recato il 75% dei 33,8 milioni di aventi diritto che con il loro voto hanno preso parte ad un sondaggio nazionale sulle preferenze in vista delle presidenziali autunnali, scegliendo anche le liste che potranno partecipare, cioè solo quelle che hanno ottenuto almeno 1,5% dei consensi.
Altrettanto soddisfatta per l'esito delle votazioni l'ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner (2007-2015). "Siamo contenti, allegri e ottimisti sul fatto che molti argentini comprendano che molte cose qui debbano cambiare. Così come stiamo non stiamo bene, non viviamo bene, non siamo tranquilli", ha detto in un video messaggio trasmesso dalla cittadina di Rio Gallegos. Ha poi promesso che in caso di vittoria, quando "torneremo al potere il 10 dicembre, affronteremo questa nuova tappa nella tranquillità assoluta e con senso di responsabilità per riunire tutti gli argentini" ha sottolineato l'ex presidente, processata per corruzione.
Il 'Fronte de Todos' è uscito vincitore anche nella provincia di Buenos Aires - la più popolosa, che rappresenta il 37% dell'elettorato - con il suo candidato governatore Axel Kicillof che ha superato Maria Eugenia Vidal, governatrice uscente e alleata di Macri. Il 27 ottobre oltre ai due principali (Macri-Pichetto e Fernandez- Fernandez) saranno in lizza il 'Consenso federale' dell'ex ministro dell'Economia Roberto Lavagna (8,61%) e il 'Fronte di sinistra e dei lavoratori' di Nicolas del Cano (2,98%).
Secondo il sistema elettorale argentino, per essere eletti al primo turno delle presidenziali i candidati devono avere almeno il 45% dei voti oppure almeno il 40% ed un vantaggio di oltre 10 punti rispetto al rivale più vicino. Gli analisti hanno quindi sottolineato che se questo fosse stato il risultato ufficiale di ottobre, l'opposizione avrebbe conquistato la Casa Rosada presidenziale al primo turno, senza bisogno di ballottaggio.