È salvo Francesco Cassardo, l'alpinista piemontese rimasto ferito sul monte Gasherbrum VII, in Pakistan, dopo essere precipitato per 500 metri. È il compagno di cordata Cala Cimenti ad annunciarlo sulla sua pagina Facebook: "Francesco è sull'elicottero verso Skardu. Cala scende a piedi. Grazie mille a tutti, grazie di cuore", scrive Cimenti.
In un precedente post, l'alpinista aveva dato la notizia dell'inizio delle operazione di soccorso: "Elicottero in volo!". Era decollato poco prima delle 3 (le 6 a Islamabad) il velivolo messo a disposizione dalle Autorità pachistane per raggiungere l'alpinista ferito.
Cimenti era rimasto accanto al compagno per un'intera notte. Le condizioni di Cassardo sono gravi, ma il medico di Rivoli è sempre rimasto vigile. Dopo l'incidente era stato portato da una quota di 6.300 metri al Campo 1, un migliaio di metri più in basso.
Il "miracolo" di trasportare Cassardo al campo base avanzato, dove era stato sistemato sotto una tenda e con una bombola di ossigeno, era stato reso possibile dall'arrivo di altri quattro alpinisti, il russo Denis Urubko, il canadese Don Bowie e due polacchi. Tutti insieme avevano immobilizzato il trentenne piemontese e con una slitta improvvisata lo avevano portato fino al campo in cui Cimenti aveva lasciato la tenda prima di scalare la montagna. Lì hanno trascorso la notte, perché era troppo pericoloso camminare al buio, in attesa che un elicottero potesse prelevare il ferito.
La temperatura superiore alla norma ha reso l'aria ancora più rarefatta e aveva impedito in un primo momento agli elicotteri di raggiungere la quota di seimila metri alla quale era è stato portato Cassardo. Marco Confortola, l'alpinista bergamasco che si trovava al campo base a circa 5.500 metri e ha fatto da coordinatore sul versante italiano per i soccorsi, aveva lamentato di essersi trovato di fronte a "muri invalicabili, burocrazia, problemi assicurativi, organizzazione dei voli" e che, una volta risolti questi, non c'erano le condizioni per far decollare l'elicottero.