AGI - "Non mostreremo misericordia al nemico": lo ha dichiarato nel corso di una cerimonia il presidente iraniano Ebrahim Raisi, citato da Bbc Persia, riferendosi alle proteste antigovernative nel Paese. Allo stesso tempo, Raisi ha assicurato che "le braccia sono aperte a tutti coloro che sono stati ingannati".
L'agenzia di stampa iraniana per gli attivisti per i diritti umani (Harana) ha stimato che 507 manifestanti sono morti tra il 27 settembre e il 5 dicembre nelle proteste per la morte di Mahsa Amini. Il governo iraniano insiste sul fatto che le proteste in corso sono una "cospirazione di nemici" e le persone arrestate sono considerati o "ingannate" o "elementi nemici"
Intanto la Farnesina rende noto che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato domani l'ambasciatore iraniano designato per esprimere la sua condanna per gli omicidi e le violenze contro i manifestanti.