Da Xu Xiaofeng, Ministro consigliere economico commerciale dell'ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, riceviamo e volentieri pubblichiamo
Dall’inizio della crisi economico-finanziaria del 2008 sono trascorsi 10 anni. In questo periodo, grazie all’impegno congiunto della comunità internazionale, l’economia mondiale è passata da una fase “di lentezza da crisi” a una di “rapida accelerazione”. Secondo il rapporto “Prospettive e trend di crescita dell'economia mondiale per il 2018” delle Nazioni Unite, nel 2017 due terzi dei Paesi del mondo hanno registrato un trend di crescita economica. La crescita a livello mondiale ha raggiunto il 3%, il risultato migliore dal 2011. Le proiezioni per il 2018 e 2019 prevedono che la crescita continui ad attestarsi intorno al 3%.
Sappiamo che l’economia mondiale, se da un lato ha registrato un trend di accelerazione, dall’altro sta vivendo profondi cambiamenti.
In primo luogo, sono cambiati i motori della crescita innescando una rivoluzione industriale e tecnologica con il moltiplicarsi di nuovi settori, modelli di business ed ecosistemi. Trasformare questa rivoluzione tecnologica in un nuovo propulsore della crescita è già divenuto l’obiettivo più importante su cui converge l’impegno di tutti i Paesi.
In secondo luogo creare una crescita più generalizzata, di qualità e sostenibile è divenuto l’obiettivo più importante per l’intera comunità internazionale.
Il terzo punto è rappresentato dal processo di profonda trasformazione che sta attraversando la globalizzazione economica, che oggi, sia dal punto di vista della forma che nei contenuti, deve affrontare una nuova domanda, e ciò richiede un riassetto generale verso un sistema di maggiore inclusione, uguaglianza, equità e giustizia.
In quarto luogo, sta cambiando il sistema di governance economica internazionale verso un modello più multilaterale, con la creazione di rapporti di partenariato più stretti e la costruzione di un destino comune per tutta l’umanità, una tendenza inevitabile per la governance economica mondiale.
Di fronte alle nuove problematiche e alle nuove sfide rappresentate dall’economia mondiale, la Cina, in qualità di seconda economia del mondo e di importante motore della crescita globale, è impegnata con coraggio nell’esplorazione attiva di queste nuove vie di sviluppo e nella loro attuazione con coraggio. Negli ultimi cinque anni, il governo cinese ha tentato di adattarsi, di cogliere le occasioni per guidare questo nuovo trend economico, spingendo l’economia cinese nella direzione di uno sviluppo di qualità, più efficiente, più equo e sostenibile. Abbiamo approfondito le riforme sistemiche e sistematiche del Paese, promosso 360 piani di riforma di ampio respiro e 1500 singoli provvedimenti. Nei settori più importanti e sugli aspetti cruciali le riforme hanno già ottenuto risultati incoraggianti.
Abbiamo accelerato la costruzione di un sistema economico aperto, lavorando sulla trasformazione del modello economico da un sistema basato sulla quantità a uno incentrato sulla qualità. Ci stiamo impegnando per far sì che la Cina divenga una grande piattaforma per l’innovazione, dalle infrastrutture ai consumi.
Ci impegniamo uno sviluppo inclusivo e condiviso, per ridurre le disparità di reddito tra le zone urbane e rurali e ampliare ulteriormente i ceti a medio reddito. Il tasso di occupazione nelle zone urbane e rurali ha mantenuto un ritmo stabile negli ultimi quattro anni, superando i 13 milioni di persone posti di lavoro. Più di 60 milioni di persone sono stati sollevati dalla povertà. Lo sviluppo eco-sostenibile ha ottenuto importanti risultati e il consumo di risorse energetiche è diminuito, mentre è stata migliorata la gestione dell’ambiente e degli ecosistemi. Tra il 2014 e il 2017, l’economia cinese ha registrato un tasso medio di crescita del 7,2%, contribuendo per il 30% alla crescita economica mondiale e divenendo uno dei motori principali della crescita economica mondiale.
Il XIX Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese svoltosi nel 2017, dopo aver fatto un bilancio del lavoro svolto negli ultimi 5 anni, ha determinato le linee guida per lo sviluppo del socialismo con caratteristiche cinesi che porterà in una “nuova era”. Lo sviluppo economico cinese darà un forte contribuito alla crescita dell’economia mondiale. La Cina post-Congresso mostra maggiore apertura nei confronti del mondo e intende sviluppare un’economia sempre più aperta in vari settori.
La crescita dei consumi? Un’opportunità per gli operatori internazionali
In seguito alla crescita sostenuta dell’economia cinese, il reddito pro-capite dei cinesi è aumentato in modo costante. Di pari passo è cresciuta la domanda di prodotti di alta qualità e di marca. Il terziario, in particolar modo lo sport, la cultura, il turismo e l’industria dell’informazione, ha registrato un rapido sviluppo e sono emersi consumatori di fascia medio-alta. Secondo il “Rapporto mondiale 2017 sui beni di lusso” redatto dalla società di consulenza Bain &Company, nel 2017 il 32% delle vendite di beni di lusso a privati proviene dalla Cina, un mercato che secondo le previsioni raggiungerà un valore di 1000 miliardi di renminbi entro il 2025, diventando una delle forze trainanti a livello mondiale. Malgrado questi trend positivi, l’offerta è inferiore alla domanda e non riesce del tutto a soddisfarla. Ciò rappresenta una grande opportunità di sviluppo per i fornitori internazionali di beni di fascia medio-alta.
In linea con lo spirito del XIX Congresso del PCC, la Cina rafforzerà il mercato dei consumi che avrà un peso sempre maggiore sulla crescita dell’economia, puntando sul green e sulla promozione di moderne catene di approvvigionamento. Stando alle previsioni, nel corso dei prossimi tre anni, il mercato cinese dei beni di consumo registrerà un tasso di crescita medio annuo del 10%, raggiungendo un valore di circa 48 mila miliardi di renminbi nel 2020.
Aprire il mercato agli investitori esteri
Tra il 2015 e il 2017, la Commissione per lo Sviluppo e le Riforme e il Ministero del Commercio hanno pubblicato il nuovo“Catalogo guida dei settori aperti agli investimenti esteri” riducendo al comma 71 il numero dei settori in cui gli investimenti esteri sono limitati o proibiti. Nel 2017, il Ministero del Commercio ha pubblicato due nuove disposizioni - “Comunicazione riguardo le misure concrete per l’utilizzo degli investimenti esteri e per ampliare l’apertura” e “Comunicazione sulle misure per promuovere la crescita degli investimenti esteri” – garantendo un migliore accesso degli investimenti esteri nei settori finanziari, nel design e nel settore dell’architettura. In previsioni maggiori e graduali apertura anche in altri settori, quali manifatturiero, meccanica dei trasporti, informatica, internet, cultura, istruzione, logistica. Sono 12 i settori chiave nei quali verrà facilitato l’accesso da parte di capitale straniero.
“Creare un sistema di trattamento uguale a quello riservato per le aziende cinesi all’ingresso nel paese e creare un sistema di controllo per le black list, nonché allentare maggiormente le procedure di ingresso sul mercato e ampliare il grado di apertura dell’industria dei servizi. La Cina vuole anche tutelare i diritti legittimi degli investitori stranieri.”
Dopo il XIX Congresso, la Cina seguirà la linea guida proposta dal presidente Xi Jinping, promuovendo un trattamento equo delle aziende straniere, creando un sistema di controllo nazionale sulle black list, aprendo alle compagnie stranieri il settore manifatturiero, i servizi e il mercato finanziario.
Tutelare i diritti degli investitori stranieri e garantire un trattamento equo
Il governo cinese attribuisce grande importanza all’utilizzo degli investimenti esteri e all’ottimizzazione di un ambiente favorevole agli investitori. Negli ultimi anni, la Cina si è impegnata a fondo per promuovere un trattamento equo degli operatori economici, semplificando l’ingresso degli investimenti esteri nel Paese e tutelando i diritti degli investitori esteri. Riscontri positivi sono stati registrati in tutti i settori. Dopo il XIX Congresso, sotto la guida del pensiero di Xi Jinping per il socialismo con caratteristiche cinesi della nuova era, daremo nuovo impulso all’apertura verso l’esterno, creando anche criteri standard per la partecipazione a gare di appalto pubbliche.
Inoltre, la Cina tratterà in modo equo le merci delle aziende a capitale straniero prodotte sul territorio cinese in linea con i regolamenti e la legislazione vigente. Rafforzeremo la tutela dei diritti di proprietà intellettuale, consentiremo alle aziende a capitale straniero un utilizzo più esteso di vari canali di finanziamento e garantiremo la libera esportazione dei profitti. Offriremo a chi fa affari migliori servizi e svilupperemo una politica per gli investimenti esteri stabile e continuativa.
"Go global" e innovazione
Negli ultimi anni, la politica “go global” ha aumentato la presenza globale delle aziende cinesi; il flusso degli investimenti esteri cinesi è stato tra i più alti al mondo. Dopo il XIX Congresso, la Cina, in linea con il pensiero guida del presidente Xi Jinping, intende creare nuovi modelli di investimento, promuovere la cooperazione internazionale nel settore dell’energia, promuovere un commercio aperto al mondo, investire nel sistema finanziario, nella produzione, nei servizi servizi, accelerare la formazione nell’ambito della cooperazione economica internazionale. Su queste basi, porteremo avanti diverse attività.
In primo luogo, promuoveremo acquisizioni all’estero ragionate e investimenti congiunti.
In secondo luogo, continueremo nella promozione della “Nuova Via della Seta” con la creazione di zone di cooperazione economica all’estero e la costruzione di infrastrutture. Lanceremo progetti pilota e amplieremo la cooperazione internazionale nell’industria energetica. In terzo luogo, punteremo sull’innovazione delle aziende, sui processi di internazionalizzazione e sulla competitività delle nostri imprese globali.
Il quarto aspetto è il rafforzamento della capacità di attrazione degli investimenti esteri e la cooperazione internazionale puntando a sviluppo condiviso e basato sul mutuo vantaggio.
“Nuova Via della Seta” e un nuovo sistema di cooperazione internazionale
La relazione del XIX Congresso ha stabilito che la Cina sostiene il commercio multilaterale, promuove la costruzione di zone economiche di libero scambio e di un modello economico aperto al mondo. La Cina della nuova era promuoverà a 360 gradi l’iniziativa Belt and Road e i processi di liberalizzazione e semplificazione del commercio globale. Costruiremo, insieme a tutti i Paesi del mondo, una rete di interconnessione infrastrutturale, creeremo un sistema di relazioni internazionali equilibrato, basato sulle diversità e sulla cooperazione di mutuo vantaggio. Promuoveremo la nascita e lo sviluppo del grande mercato degli investimenti e del commercio attraverso la creazione di un nuovo modello di governance dell’economia globale sempre inclusivo.
La nuova era della Cina rappresenta un’opportunità anche per il mondo intero. Attualmente, i rapporti di amicizia tra Italia e Cina stanno vivendo la fase di maggior splendore. Nel 2017, l’interscambio bilaterale tra Cina e Italia ha raggiunto 49,6 miliardi di dollari e la Cina è divenuta il paese in cui l’export italiano cresce più velocemente. Gli investimenti cinesi in Italia hanno raggiunto i 12,5 miliardi di dollari, l’Italia è divenuta una delle più importati destinazioni europee degli investitori cinesi. La cooperazione sino-italiana sotto l'egida del progetto Belt and Road ha registrato uno sviluppo fluido, il primo treno sulla linea ferroviaria Cina-Europa è stato inaugurato con successo e la cooperazione portuale sta progredendo in modo positivo.
Cina e Italia hanno due sistemi economici fortemente complementari. Nei prossimi cinque anni, la Cina importerà beni e servizi per un valore di 10 mila miliardi di dollari. Attività come la prima edizione della China International Import Expo che si terrà dal 5 al 10 novembre 2018, a Shanghai, diverranno nuove piattaforme per l’ingresso sul mercato cinese da parte dei molti produttori italiani in grado di offrire prodotti di alta qualità.
Nei prossimi cinque anni, la Cina attrarrà 600 miliardi di dollari di investimenti che verranno indirizzati nei 12 settori strategici. Ciò creerà nuove opportunità per le aziende italiane interessate a entrare sul mercato cinese. I 12 settori sono: auto elettriche, design nautico, manutenzione di aeromobili, logistica e trasporti marittimi internazionali, trasporti passeggeri su rotaia, impianti di distribuzione di carburanti, service provider, call center, management dello spettacolo, banche, assicurazioni.
Nei prossimi cinque anni, gli investimenti cinesi all’estero raggiungeranno quota 750 miliardi di dollari. Sono molti i capitali cinesi di qualità che desiderano accedere al mercato italiano e iniettare nuova linfa vitale per lo sviluppo dell'economia italiana. “Le porte della CIna chiuderanno, anzi, si apriranno sempre di più”: per il futuro noi siamo pronti a unire le forze con l’Italia promuovendo in modo concreto il piano d’azione per la cooperazione economica bilaterale 2017-2020. Siamo pronti a sfruttare al meglio le opportunità nell’ambito dell’iniziativa “Belt and Road” affinché la cooperazione bilaterale possa raggiungere un nuovo e più alto livello con un contributo sempre maggiore allo sviluppo, alla ricchezza e al benessere dei popoli dei due paesi.
Xu Xiaofeng