Di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 27 dic. (aggiornato il 28 dicembre) - La Cina dice addio alla politica del figlio unico e permette alle coppie di avere due figli. La decisione annunciata già il 29 ottobre scorso, al termine del quinto plenum del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, è diventata ufficiale dopo la ratifica dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, ed entrerà il vigore già dal 1 gennaio prossimo. La "storica mossa", come la definisce l'agenzia Xinhua in un editoriale pubblicato nella tarda serata di ieri, ora locale, era però già andata incontro a diversi allentamenti dalla sua entrata in vigore, 36 anni fa, nel 1979: l'ultimo risale a soli due anni fa, quando era stato concesso alle coppie in cui almeno uno dei due membri fosse a sua volta figlio unico di avere due figli.
L'abolizione, ora completa, dell'impopolare politica di pianificazione familiare fondata sul figlio unico, è necessaria per "riequilibrare la popolazione e sostenere lo sviluppo del Paese nel lungo termine", aveva dichiarato a novembre scorso il presidente cinese, Xi Jinping. Obiettivo principale della nuova legge sarà quello di contrastare il sempre più rapido invecchiamento della popolazione, destinata, secondo le statistiche ufficiali, a raggiungere quota 1,45 miliardi di abitanti nel 2030, rispetto agli 1,37 miliardi calcolati a fine anno scorso. Il picco della popolazione in età lavorativa era stato raggiunto già nel 2011, e da allora è in stabile declino: lo scorso anno i cinesi di età compresa tra i 16 e i 59 anni erano 916 milioni, il 66% della popolazione, contro il 74,5% del 2010. Entro il 2050, stando alle stime attuali, è previsto anche l'arrivo di altri cinquanta milioni di persone in più che si aggiungeranno all'attuale forza lavoro. Con l'entrata in vigore della politica del secondo figlio saranno circa novanta milioni le coppie che potranno avere un secondo figlio.
Per la Cina, la politica del figlio unico, responsabile della mancata nascita di 400 milioni di bambini, secondo le stesse stime cinesi, ha avuto il merito di avere "ridotto la pressione sulle risorse e l'ambiente", scrive l'agenzia Xinhua, ma è stata oggetto di forti polemiche per i metodi applicati per il rispetto della normativa, che ha portato a diversi tipi di sanzioni per le coppie che non si attenevano alla norma, da semplici multe alla perdita del posto di lavoro, fino agli aborti forzati, condannati dalle organizzazioni non governative internazionali. Assieme al contenimento demografico, la politica del figlio unico ha provocato anche un forte squilibrio, con circa 120 maschi ogni cento femmine. Oggi, con la nuova legge, la Cina dovrà anche migliorare i servizi pubblici, ha spiegato infine Han Xiaowu, membro del Comitato Permanente dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il vertice del parlamento cinese: la politica dei due figli, per essere efficace e sostenibile, dovrà essere accompagnata da aggiornamenti nel sistema educativo, sanitario e assicurativo, e a nuove iniziative nel campo del lavoro dove, secondo gli ultimi dati relativi al quinquennio 2011-2015 sono stati creati 64 milioni di posti in più per gli abitanti delle città, 10,66 milioni dei quali nei primi tre trimestri di quest'anno, superando l'obiettivo dei dieci milioni fissato a inizio anno.
27 DICEMBRE 2015 (aggiornato il 28 dicembre)
Photo credit: Agichina (A.Spalletta)
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