Benelli si rimette in pista
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Benelli si rimette in pista

Motociclette. La proprietà cinese Qianjiang mira a triplicare la sede pesarese nel giro di un triennio
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"Cuore di mamma" dietro alla nascita della Benelli Moto, fondata nel 1911 dalla vedova Teresa Benelli, che impegna tutto il capitale di famiglia per offrire un'occupazione stabile ai suoi sei figli: Giuseppe, Giovanni, Francesco, Filippo, Domenico e Antonio, detto "Tonino", il pilota che alla fine degli anni 20 porta al successo quello che fino ad allora era stato un garage per riparazione e produzione di pezzi di ricambio.
È la mitica «Benelli 175 Sport» (nella foto) a regalare notorietà alla casa motoristica pesarese e a consentirle il salto a realtà industriale. Nel 1920 la progettazione del primo motore monocilindrico a due tempi da 75 cc adattato al telaio di una bicicletta. L'anno successivo il primo vero modello, la «Moto leggera» da 98 cc, che riscuote un successo travolgente anche grazie alla versione da 175 cc pilotata proprio da Tonino Benelli.
Il successo commerciale e sportivo continua a crescere finché la II Guerra mondiale vede la completa distruzione della fabbrica. Tocca quindi a un altro mito Benelli, la «Leoncino 125» (nella foto) far risorgere l'azienda, che nel dopoguerra conosce uno dei periodi più fulgidi. Nel 1962 la MotoBi (fondata da Giovanni Benelli nel 1949) viene riassorbita e alla fine degli anni 60 viene presentato un altro modello storico: il Tornado 650.
All'inizio degli anni 70 Benelli cambia proprietà (De Tomaso Industries) e la gamma si amplia con la produzione delle 6 cilindri. Nei primi anni 80 la concorrenza dei costruttori giapponesi porta la casa a concentrarsi sui veicoli di piccola cilindrata. Nel 1995 Andrea Merloni acquisisce il marchio e tenta il rilancio, affidato dal 2003 alla gamma Tornado (foto) e al roadstear pluripremiato Tnt.
Il rilancio delle moto sportive di grossa cilindrata comporta pesanti investimenti che schiacciano nuovamente la Benelli e nel 2005 la società sospende la produzione. A settembre dello stesso anno c'è il salvataggio da parte del gruppo cinese Qianjiang guidato da Liu Hua Zhong (nella foto) che rileva l'azienda mantenendo cervello e produzione a Pesaro. Previsto quest'anno il pareggio e nel 2009 il ritorno al mondo delle competizioni.

08/07/2008
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