Trovare stanze, questo significa “get rooms” ed è esattamente quello che fa questa piattaforma di prenotazione on line. Lanciata in Ghana da Kekeli e Abigail Buckner nel novembre del 2016, GetRooms è nata, come tutte le grandi idee della new economy, da un’esigenza concreta, quella di rendere più semplice la ricerca di una stanza dove soggiornare durante gli anni degli studi superiori e, per come è strutturata, ha tutta l’aria di essere la risposta africana al gigante Airbnb.
Si tratta della prima piattaforma on line dell’Africa Sub-Sahariana in grado di mettere in contatto studenti universitari in cerca di una stanza e proprietari di ostelli o privati con letti in più. Un business che va alla velocità della luce, perché on line il sole dell’Africa non rallenta i movimenti, mentre a bruciare è la sempre più diffusa voglia dei giovani di queste latitudini di usare il web e i social per risolvere i loro problemi quotidiani.
Partiti da Kumasi con un sito web da realizzare per l’ostello dove dormivano da studenti, Kekeli Buckner, 28 anni, video editor ed esperto di tecnologia digitale e sua moglie Abigail, sono poi riusciti a presentare il loro progetto di piattaforma a Innohub, un Business Accelerator e Impact Investment Platform con sede ad Accra, che aiuta le imprese e i piccoli imprenditori con un potenziale di crescita elevato a diventare investimenti pronti, sostenibili e scalabili per ottenere redditività e impatto sociale.
Pagamenti non solo online
Grafica pulita, un menù di scelta semplice e immediato, città, università, tipo di stanza, i dati si incrociano e spunta l’elenco delle strutture dove trovarne una, poi con un click avviene la prenotazione al costo di 10 ghana cedi (2 euro) e da quel momento si hanno 5 giorni per decidere se concludere la transazione. Il pagamento è anticipato e può avviene oltre che on line, con voucher acquistabili dallo smartphone o in punti dedicati e in tempo reale la struttura prescelta riceve la notifica via mail e sms. Un sistema di log in social friendly, che si può effettuare sul sito ma anche da Facebook e Google, rende poi l’accesso al servizio ancora più veloce.
“In Ghana gli ostelli non si trovano online, bisogna andare nella zone dell’Università dove ci si è iscritti e poi muoversi nei dintorni alla ricerca di strutture che offrano stanze per gli studenti”, afferma Kekeli mentre compie il giro quotidiano di ricognizione per reclutare nuovi ostelli da inserire nella piattaforma. Oggi è la volta di Oyibi, una cittadini 40 chilometri a Nord di Accra, dove si trova la Valley View University. Intorno al campus le strade sono sterrate e la terra rossa si attacca alle scarpe a causa delle piogge tropicali. Kekeli si affida ai passanti per scovare gli ostelli e quando glieli indicano, bussa alle porte, entra e cerca i proprietari. “Spesso non li trovo così devo tornare perché i gestori non si prendono responsabilità” spiega. Ma quando può si ferma a parlare con loro e con calma, anche usando le lingue locali, il Twi e l’Ewe, racconta i vantaggi di entrare, gratuitamente, a far parte di questa piattaforma.
Ad oggi sono 100 gli ostelli presenti nel sito con foto e descrizione e sono 10.000 gli studenti che hanno usato GetRooms per trovarsi una stanza, ma il pubblico a cui si rivolge è di 400.000 studenti l’anno, tanti quanti sono, secondo i dati pubblicati in Ghana nel “Tertiary Education Statistic Report 2015”, i ragazzi che ogni anno si iscrivono nelle circa 200 università sparse sul territorio.
La voce corre veloce sui social
La voce in Ghana si è già diffusa e di GetRooms si parla sui blog, sui social, sui media ma anche nelle associazioni studentesche e in quelle religiose di cui molti giovani fanno parte. “Voglio arrivare al punto che chiunque cerchi una stanza in Ghana come prima cosa pensi ad andare su GetRooms, studente o viaggiatore che sia” afferma Kekeli che per adesso lavora con un piccolo team formato solo da sua moglie Abigail, da Bright Nkruma, il web developer e da Peter Osei Tutu, il marketing manager. I quattro, che vivono fra Kumasi, Accra e Amrahia, sono una vera impresa 4.0, comunicano solo con WhatsApp e si scambiano foto, commenti, opinioni h24 usando i social.
Nel domani della sua piattaforma, questo giovane ghanese dal sorriso aperto e dalla gran voglia di camminare, dice di vedere l’espansione alla Nigeria e agli altri paesi limitrofi dove grazie all’Ecowas, la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale, c’è un continuo movimento di studenti da un paese all’altro. “Ci amplieremo - conclude Kekeli - ma non prima di avere implementato un sistema di rating reciproco fra studente e struttura o famiglia ospitante e migliorato il sistema di localizzazione degli ostelli”, elementi che a detta del fondatore di GetRooms non possono mancare all’Airbnb d’Africa.