Gli Stati Uniti hanno deciso di congelare i negoziati di pace con i talebani proprio alla vigilia del vertice che si sarebbe dovuto tenere a Camp David per suggellare un accordo di pace per l'Afghanistan, a ridosso del 18mo anniversario delle stragi dell'11 settembre.
L'annuncio è arrivato con un tweet di Donald Trump che ha rovesciato il tavolo su cui lo stesso presidente americano aveva scommesso per rafforzare la corsa alla rielezione nel 2020. Il motivo ufficiale per lo stop sono gli attentati di Kabul dei giorni scorsi 'firmati' dai talebani, con 12 morti tra cui un soldato americano. "Che razza di gente uccidere cosi' tante persone per tentare di avere piu' potere negoziale? Cosi' hanno solo peggiorato le cose!".
....an attack in Kabul that killed one of our great great soldiers, and 11 other people. I immediately cancelled the meeting and called off peace negotiations. What kind of people would kill so many in order to seemingly strengthen their bargaining position? They didn’t, they....
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 7, 2019
Washington ha richiamato l'inviato speciale per l'Afghanistan, Zalmay Khalizad, che aveva seguito le ultime trattative dopo ben nove tornate negoziali più o meno segrete tra la delegazione Usa e i talebani.
Come ha rivelato lui stesso nel tweet, Trump aveva convocato segretamente a Camp David, la residenza presidenziale del Maryland gà teatro di accordi di pace per il Medio Oriente, i leader ribelli e il presidente afghano Ashraf Ghani.
Il presidente li avrebbe ricevuti separatamente, ma puntava poi a farli incontrare per arrivare alla svolta. Ma alla fine ha dovuto cedere ere agli inviti alla cautela che da giorni gli ripeteva il segretario di stato, Mike Pompeo, e alle obiezioni del governo afghano del presidente Ashraf Ghani per essere stato escluso dai negoziati.
La bozza di intesa prevedeva prevedeva il graduale ritiro delle truppe Usa dal Paese entro 16 mesi, quindi subito prima delle presidenziali del 2020. I primi 5 mila -5.400 militari sarebbero tornati già 135 giorni dopo la firma. "Il presidente Trump ha fatto bene", ha commentato il portavoce del presidente afghano, "ora i talebani devono trattare direttamente col governo afghano, anche se per adesso non ci sono le condizioni".
Pompeo ha spiegato che gli Usa continueranno a premere sui talebani per ottenere impegni significativi, fornendo nel contempo assistenza militare alle forze armate di Kabul. La reazione dei talebani è stata minacciosa: "Gli Usa pagheranno il prezzo più alto per questo", ha detto il portavoce Zabiullah Mujahid, senza escludere che il filo del dialogo possa essere riannodato. Su qualsiasi accordo grava pero' l'incognita del riconoscimento reciproco tra il governo afghano e il gruppo estremista degli studenti coranici che da oltre vent'anni minaccia la stabilità del Paese.