Un re in odore di filonazismo sul trono d'Inghilterra, un ex premier britannico che riesce a tenere nascosto un dossier esplosivo. Ha fatto di tutto Winston Churchill per "distruggere tutte le tracce" di un piano di Hitler per reinsediare, in piena guerra mondiale, l'ex Re Edoardo VIII in cambio della firma della pace con la Germania. Lo rivelano documenti segreti appena pubblicati.
Churchill nascose le carte compromettenti
Una vicenda che rischiava di danneggiare in modo radicale l'immagine e la popolarità della Corona britannica. E lo aveva capito bene l'allora Primo Ministro. Tanto è vero che con un'intensa azione diplomatica personale nel dopoguerra, il vecchio leone era riuscito a far slittare di decenni la pubblicazione dei telegrammi compromettenti che svelano il piano, ambizioso quanto temerario. La stampa britannica riferisce la notizia del tentativo affannato di Sir Churchill per rimandare di almeno dieci o 20 anni la diffusione di missive scottanti. Le ultime inattese rivelazioni sono emerse da documenti segreti del Gabinetto dell'autorevole Capo di governo pubblicati dagli Archivi nazionali. Questi ricostruiscono un altro pezzo di storia buia per l'Europa: i rapporti tra la Germania nazista e la Gran Bretagna nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.
Il sovrano, dopo la sua abdicazione nel 1936 per poter sposare Wallis Simpson, cittadina americana e divorziata, aveva incontrato Hitler durante una sua visita in Germania nel 1937. Dopo la fuga a Parigi, nell'estate 1940 si era infatti rifugiato a Lisbona con la moglie. Il piano nazista, a firma del ministro degli Esteri tedesco Joachim von Ribbentrop, prevedeva la cattura di Edoardo VIII, o meglio del Duca di Windsor, e della Simpson. In cambio di un loro ritorno sul trono, la gerarchia nazista chiedeva il loro sostegno per spingere l'amministrazione Churchill a firmare la pace con Berlino. Una vera e propria macchinazione era stata ideata per far credere all'ex coppia reale che Churchill - che aveva nominato Edoardo VIII Governatore delle Bahamas - avrebbe ordinato ai servizi segreti di ucciderli nel caso in cui avessero lasciato l'Europa.
Dai documenti ormai pubblici emerge una certa criticità e allontanamento di Edoardo VIII dalla linea politica di Churchill e del fratello salito sul trono, Giorgio VI. Ciononostante i coniugi esiliati guardavano con diffidenza agli scenari delineati dai nazisti e, rivelano alcuni telegrammi, "la possibilità di un cambiamento della Costituzione britannica in funzione dell'evolversi del conflitto rendeva la duchessa pensierosa".
Eisenhower: "Documenti fabbricati dalla propaganda nazista"
Alla fine del conflitto gli storici hanno tentato di pubblicare questi scambi telegrafici nell'ambito di un programma accademico degli Alleati vittoriosi per diffondere documenti chiave sul regime nazista. Per scongiurare tale possibilità, che avrebbe danneggiato il Duca e alimentato nuovi dubbi sulla sua lealtà, Churchill si attivò con l'alleato statunitense e con Parigi. Nel 1953, dopo aver saputo che una copia dei telegrammi in versione microfilmata ritrovata negli archivi tedeschi era in possesso del Dipartimento di Stato Usa, il premier britannico scrisse al presidente Dwight Eisenhower, appellandosi al suo senso "della giustizia e della cavalleria" per ritardarne la pubblicazione "di almeno dieci o 20 anni". Il 2 luglio dello stesso anno l'inquilino della Casa Bianca rispose che "quelle comunicazioni erano del tutto sleali al Duca, in quanto fatte a tavolino per promuovere la propaganda tedesca e indebolire la resistenza occidentale".
In un memorandum top secret, il 12 agosto 1953 Churchill ha riferito al gabinetto che il Duca di Windsor non era a conoscenza di quei documenti, mentre il Re Giorgio VI, che ne aveva presa visione, chiedeva che "se la pubblicazione non riesce ad essere bloccata, di avvertire tempestivamente" il fratello. I telegrammi furono in parte pubblicati nel 1957: Eduardo VIII li definì "pure invenzioni".