Decine di migliaia di studenti americani che hanno contratto debiti privati per pagarsi l'università e che non sono stati in grado di saldarli per difficoltà economiche, potrebbero vederseli condonati perchè sono svaniti cruciali documenti. Lo segnala il New York Times, indicando che questi prestiti studenteschi non pagati, che "ammontano ad almeno 5 miliardi di dollari", sono al centro di una disputa tra gli studenti e i loro creditori che li hanno perseguiti legalmente per la loro insolvenza.
"I giudici hanno già respinto decine di ricorsi contro ex studenti, di fatto annullando i loro debiti, perchè mancano i documenti su chi ha contratto il debito", scrive il Nyt, osservando come la crisi del mercato da 108 miliardi di dollari dei prestiti studenteschi privati ricordi quella dei mutui subprime, dieci anni fa, quando miliardi di crediti vennero dichiarati inesigibili per mancanza di documentazione.
I documenti degli studenti sono spariti
Al centro di questa tempesta c'è il National Collegiate Student Loan Trust, che detiene la maggioranza dei crediti studenteschi privati che gli sono stati venduti da banche e altre istituzioni che li avevano stipulati o ricomprati. La perdita di documenti è legata proprio agli innumerevoli passaggi di mano dei crediti.
Il National Collegiate è un ombrello che raccoglie 15 trust che detengono 800.000 crediti studenteschi privati per un totale di 12 miliardi di dollari di cui oltre 5 miliardi in default, sostiene il Nyt, citando il caso di una donna di 33 anni, Samantha Watson, che si è laureata grazie ad un prestito nel 2013 ma che ad un certo punto non è riuscita più a pagare perchè ha dovuto lasciare il lavoro per stare dietro alla figlia malata. Quando il National Collegiate le ha fatto causa per avere i soldi ha però ha sostenuto che la donna si era iscritta ad un college che in realtà non aveva mai frequentato. "Io ho cercato di essere onesta", ha spiegato la Watson.
"Ho ammesso di aver preso alcuni di questi prestiti, di cui sono responsabile, ma altri non li ho presi". Alla fine il debito le è stato abbonato perchè il creditore non è riuscito a fornire i documenti necessari. Simili sentenze sono state emesse a favore di ex studenti nel New Hampshire, in Ohio e in Texas. "Il trust ha vinto molte cause perchè i debitori non si sono presentanti in tribunale per combattere", spiega il New York Times, indicando che invece ha rinunciato al ricorso quando è stato legalmente contestato. "Mi chiedo se possiedano davvero i documenti necessari sui crediti che detengono?", ha dichiarato Robyn Smith, avvocato del National Consumer Law Center, organizzazione no profit a tutela dei consumatori, denunciando anche falsificazioni di documenti da parte del trust.
Debiti quasi impossibili da ripagare
Con un'inusuale presa di posizione, uno dei finanziari del National Collegiate, Donald Uderitz, fondatore di Vantage Capital Group, società di private equity della Florida, ha ammesso incongruenze. "Non ci piace quello che sta succedendo", ha dichiarato in una recente intervista, dicendo di temere che il trust diventi l'emblema di cattive pratiche nella raccolta di crediti studenteschi. Lui vorrebbe mettere fine ai ricorsi legali fino a quando non sarà fatta chiarezza sulla documentazioni ma fino ad ora voci discordanti all'interno del trust non lo hanno consentito.
Il New York Times fa notare come i debiti studenteschi privati siano "quasi impossibili da ripagare" a differenza di quelli garantiti dal governo federale che rappresentano la fetta più ampia del mercato, pari a 1.300 miliardi, e che prevedono delle tutele per il pagamento, legate ad esempio, ai redditi. I prestiti studenteschi privati hanno spesso interessi a due cifre. A differenza dei mutui governativi, quelli privati devono venire saldati anche quando gli studenti non finiscono il college e dunque non arrivano a guadagnare cifre in grado di ripagare l'investimento in educazione.