La prossima udienza dell'Alta Corte di Giustizia britannica sulla sorte di Charlie sarà il prossimo giovedì. Lo ha deciso il giudice Nicholas Francis, che ha presieduto la seduta odierna della sezione minori, durata circa due ore, sul caso del bambino di 10 mesi affetto da una malattia genetica rarissima e per il quale era stato decretato lo spegnimento delle macchine che lo tengono in vita. Nell'aula londinese si è tenuta una udienza drammatica, sfociata nell'urlo di Connie Yates, all'indirizzo del giudice, chiamato nuovamente a decidere sulla sorte del bambino.
"Vi stanno mentendo!", ha gridato la madre di Charlie riferendosi alle motivazioni espresse dal Great Ormond Street Hospital, dove Charlie è ricoverato. Il legale dell'ospedale aveva appena affermato che le prove portate dalla famiglia del bambino e relative alla presunta efficacia di una terapia sperimentale si riferiscono a patologie unicamente muscolari e non ai danni al cervello e che le presunte evidenze da nuove ricerche provengono solo da laboratori e non da test su pazienti.
Erano stati proprio Connie e Chris Gard, il papà del bambino, a chiedere che l'efficacia della terapia venga valutata in una nuova udienza, da tenersi nel periodo dal 25 al 27 luglio prossimi, e che sia un nuovo giudice a decidere su essa. Appena cominciata l'udienza, i genitori di Charlie avevano chiesto l'autorizzazione a portarlo via dall'ospedale in cui si trova, il Great Ormond Street Hospital, per farlo curare all'estero. Di fronte hanno trovato un muro, lo stesso giudice Francis che l' 8 giugno scorso stroncò le speranze di Chris e Connie: "Non esiste al mondo nessuno che non vorrebbe salvare Charlie", ha spiegato il giudice, aggiungendo che l'assistenza al bambino è nella massima considerazione delle autorità ma anche che qualcosa di "nuovo e sensazionale" deve accadere per convincerlo a cambiare idea.
E' stato a quel punto che l'avvocato della famiglia di Charlie ha ribadito ciò che ripete da giorni: nuovi dati inediti ma condivisi con l'ospedale dimostrano che "drastico miglioramento clinico" che le autorita' cercano. Al contrario, ha ribattuto l'Alta corte, al momento esistono diverse e ampie prove che la stessa terapia sperimentale non modificherebbe "il profondo e strutturale danno cerebrale" di Charlie.
La famiglia ha chiesto, allora, se, poiché davanti avevano lo stesso giudice che già aveva bocciato le loro richieste, non dovrebbe essere un altro giudice a occuparsi del caso. "Ho fatto il mio lavoro e continuero' a farlo", ha ribattuto Francis. Sarebbe "un errore cambiare il giudice", ha aggiunto. All'avvocato dei Gard non è rimasto che puntare su una nuova udienza e non prima del 21 luglio, quando arriveranno nuove evidenze della terapia, ma anche qui Francis si è mostrato perplesso: "Una tabella di marcia di diverse settimane - ha detto - è preoccupante", viste le condizioni gravi in cui versa Charlie e delle quali ha dato conto l'ospedale. Il massimo di tempo concesso è stato di 72 ore, ma quella di giovedì, ha sottolineato il giudice, potrebbe non essere una udienza risolutiva.