La prima donna araba che guida un gregge di fedeli. Da Tripoli 
La prima donna araba che guida un gregge di fedeli. Da Tripoli 

La prima donna araba che guida un gregge di fedeli. Da Tripoli

di Lorenzo Forlani
Reverenda Rola Sleiman (Afp) 
Reverenda Rola Sleiman (Afp) 
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Dalla vocazione alla nomina, "è stato Dio a volerlo"

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Reverenda Rola Sleiman (Afp) 
Reverenda Rola Sleiman (Afp) 
Nata da genitori molto devoti - ma non più della media - Rola sembra attribuire l'inizio di questo suo percorso teologico ad una fase della sua adolescenza, in cui iniziò a farsi delle domande, e a cercare delle risposte. "Ho iniziato a leggere la Bibbia, il Corano, il Vecchio Testamento, ed ero convinta della mia fede. Non penso che tutti debbano avere fede, ma è ciò che mi ha guidato personalmente, hamdulillah", che in arabo significa "grazie a Dio", ed è una espressione utilizzata sia dagli arabi cristiani che musulmani. Dopo il liceo si iscrive alla facoltà di Teologia, e una volta laureatasi torna nella sua città natale nel nord del Libano.
Prima di iscriversi all'Università si era fatta adottare dal Sinodo evangelico della Siria e del Libano, la denominazione che comprende le federazioni evangeliche presbiteriane del Levante. Dopo la laurea gli viene offerto di servire in una delle chiese in giro per i villaggi del Paese, ma lei sente di voler rimanere a casa. "Sentivo di dover fare qualcosa nella mia citta' natale", spiega. La svolta, appunto, arriva quasi per caso: nel 2006 George Bitar, il pastore della Chiesa in cui Rola va da quando è bambina, è in viaggio all'estero. A Rola, che ha una educazione teologica sufficiente, viene chiesto di guidare temporaneamente la messa di domenica, fino al ritorno di Bitar.

Con la guerra Rola diventa pastore "ad interim"

"Ora sento molti più occhi su di me"

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