Milo Yiannopoulos in pochi giorni ha perso un contratto con un'importante casa editrice per la sua autobiografia, l'invito a parlare alla conferenza dell'American Conservative Union (Cpac), ma soprattutto il lavoro come giornalista da Breitbart. Ed è quest'ultimo che potrebbe causare i danni maggiori all'odiatore di professione. Senza un datore di lavoro, riferisce il Daily Mail, il 32enne britannico rischia l'espulsione dagli Stati Uniti.
Leggi anche: Ascesa e caduta di un 'odiatore' di professione
Il giornalista è entrato negli Usa con un visto 01-B come "straniero di straordinaria capacità". Ora, perso l'impiego presso il sito ultra-conservatore, deve assolutamente trovare un altro sponsor entro 60 giorni per non essere rimpatriato. Come riferisce il sito scandalistico Tmz, la soluzione già ci sarebbe: Yiannopoulos avrebbe individuato un nuovo sponsor che avrebbe accettato in linea di principio di farsi carico della burocrazia necessaria. L'accordo, tuttavia, non è ancora chiuso, anche se il 32enne è fiducioso.
Martedì era stato lui stesso a 'rincuorare' i suoi sostenitori - dopo lo scandalo per le accuse di sostenere la pedofilia - assicurando che sarebbe "tornato a breve, con i dettagli del nuovo editore, una nuova avventura nei media e un nuovo tour".